L’omaggio alla Lituania della hr Sinfonieorchester
A Francoforte torna il tradizionale appuntamento estivo con il concerto all’aperto della hr Sinfonieorchester, purtroppo interrotto dal maltempo
Si erano appena spenti gli ultimi, furiosi accordi della “Danza della terra” a conclusione della prima parte della Sagra della primavera di Igor Stravinskij, quando arrivava l’inatteso annuncio dell’interruzione del concerto a causa di un annunciato pericolo dal cielo. La previsione di un violento temporale con forti venti che potevano mettere a rischio la tenuta delle strutture esterne ha così convinto a chiudere a metà il programma del quinto appuntamento con l’oramai tradizionale e seguitissimo concerto della hr Sinfonieorchester di Francoforte diretta dal proprio direttore principale Andrés Orozco-Estrada, che da cinque anni si celebra in riva al fiume Meno per salutare l’estate e aprire la ricca stagione dell’orchestra della radiotelevisione dell’Assia. Dalla scorsa estate il programma è consacrato a un paese dell’Unione Europea e, dopo la Spagna e il pianista Javier Perianes, quest’anno sotto i riflettori è la Lituania. Anche quest’anno l’apri concerto è stato affidato alla hr Bigband diretta da Rainer Tempel che vedeva la partecipazione della cantante jazz lituana Viktorija Gečytė in un programma intitolato “Racconti dalla Lithuania” con pezzi di George Gerswin, Astor Piazzolla e della stessa Gečytė.
Meno evidenti le tracce lituane nella tradizione classica europea, ma i pezzi scelti per il programma del concerto della hr Sinfonieorchester rivelano i legami nascosti fin dal solenne pezzo di apertura, la celebre Fanfare for the Common Man, epifania musicale di quel secolo dell’Uomo comune anticipato dal vicepresidente americano Henry A. Wallace nel 1942, firmato da Aaron Copland, americano con radici nel clan ebraico-lituano dei Kaplan. “Ho saputo prima di questo concerto che in Lituania ogni abitante tiene in casa una fisarmonica” dice il direttore Orozco-Estrada introducendo il fisarmonicista Martynas Levickis, star internazionale di uno strumento che più di casa nella musica di tradizione popolare che nelle sale da concerto. Per l’occasione il giovane solista lituano si esibisce in tre dei sette pezzi originali di Pohádky (Favole) del 1959 del ceco Václav Trojan che mettono in evidenza la cantabilità dello strumento come il suo lato più gioiosamente virtuosistico. Dalle melodie ceche di sapore popolresco ai quadri della russia pagana della Sagra della primavera di Igor Stravinskij, che comunque contiene tracce di cultura lituana secondo quanto rivelato dallo stesso autore: “il tema di apertura del fagotto è la sola melodia popolare in questo lavoro. Proviene da un’antologia di musica folk lituana che trovai a Varsavia.” Proprio quella melodia si è riascoltata a sorpresa grazie alle voci del coro Jauna Muzika di Vilnius prima del celebre assolo stravinskiano seguito dal l’imperiosa voce dell’orchestra.
Delusione visibile nei volti delle migliaia di spettatori assiepati sul pavé antistante il grande palcoscenico e sulle numerose imbarcazioni ormeggiate lungo le sponde del Meno, che non hanno potuto assistere alla seconda parte del concerto che prevedeva Miške (Nella foresta) del massimo compositore (e pittore) lituano Mikalojus Čiurlionis, “Primavéra” dalle Cuatro Estaciones Porteñas diAstor Piazzolla ancora con Levickis e il gran finale con l’ultimo movimento della Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven intonato allo spirito europeo dell’iniziativa. Appuntamento nel 2019 con un nuovo concerto, questa volta dedicato a tutti i paesi europei.
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