Le fate punk di Falstaff

Sir John fra i borghesi e le fate punk di un'Albione moderna: cordiali accoglienze al Comunale di Firenze per il Falstaff di Mehta e Ronconi, unico titolo operistico sopravvissuto ai tagli del sessantanovesimo Maggio Musicale Fiorentino, festeggiato protagonista Ruggero Raimondi

Recensione
classica
Teatro Comunale di Firenze Firenze
Giuseppe Verdi
12 Maggio 2006
Quanto d'opera è sopravvissuto in questo Maggio Musicale Fiorentino all'amara medicina del commissariamento è questo Falstaff Mehta-Ronconi; un Falstaff che riserva le sue sorvegliate emozioni all'ideazione del finale, con la fusione dei due ultimi quadri, la féerie concepita come un sogno di Falstaff, con l'entrare dalle finestre dell'Osteria della Giarrettiera dei rami della foresta che poi invaderà la scena, presto popolata da fate ed elfi punk. Sul podio Mehta governa tutto con la consueta sicurezza, in una lettura scoppiettante, oggettiva, attenta alla peculiarissima ed affilata cifra timbrica del Falstaff, ancor più a certe geometrie da commedia neomozartiana nei concertati generalmente molto puntuti, nel ritmo agile e senza abbandoni. Una regìa tradizionalmente intesa come pensiero e impostazione sui/dei personaggi - ma ci rendiamo conto che non sono queste le molle del teatro ronconiano - non sembra esserci, e la cifra ronconiana dello spettacolo sta piuttosto nelle scene di Margherita Palli, con una molto shakespeariana divisione dello spazio in due livelli (Osteria della Giarrettiera e camera di Falstaff, ad esempio, comunicanti fra loro mediante una scala di botti e botticelle), e nei costumi di Carlo Maria Diappi, per evocare un'Inghilterra "elisabettiana" come lo è divenuta nuovamente in quest'ultimo mezzo secolo, dopo esserlo stata ai tempi di Shakespeare creatore di Falstaff: dame in pastellate eleganze Windsor, uomini in guise varie tra working class e borghesia della City, e, visto che l'Inghilterra è conservatrice, una casa Tudor, probabilmente ancora oggi l'ideale di Ford e signora. Ruggero Raimondi ha ancora carisma da vendere per disegnare un Falstaff senile ma tutt'altro che malinconico, anzi estroverso più di quanto ci saremmo attesi da lui, ed è contornato da un cast in cui segnaliamo l'elegante Alice di Barbara Frittoli e la luminosa Nannetta di Mariola Cantarero. Cordiale successo.

Note: Nuovo allestimento

Interpreti: Sir John Falstaff - Ruggero Raimondi / Giorgio Surian [14, 18], Ford - Manuel Lanza / Marius Kwicien [14, 18], Fenton - Daniil Shtoda, Dottor Cajus - Carlo Bosi, Bardolfo - Gianluca Floris, Pistola - Luigi Roni, Mrs. Alice Ford - Barbara Frittoli / Serena Farnocchia [14, 18], Nannetta - Mariola Cantarero / Gemma Bertagnolli [14, 18], Mrs. Quickly - Bernadette Manca di Nissa, Mrs. Meg Page - Laura Polverelli

Regia: Luca Ronconi

Scene: Margherita Palli

Costumi: Carlo Maria Diappi

Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Direttore: Zubin Mehta

Coro: Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Maestro Coro: Piero Monti

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