La strega del supermercato

A vedere sulla scena la casa dell'umile famiglia di Hansel e Gretel, fatta di cartoni, tenuti insieme a stento da un nastro adesivo da imballaggi, ecco l'opera del ’wagneriano’ Humperdink della celebre fiaba dei fratelli Grimm, diventare un'occasione perfetta per costruire una narrazione, nel segno di un'estetica stile arte povera, di forte critica sociale e del consumismo contemporaneo. Sicuramente in tal senso la regia di Pelly e la scenografia della De Limburg colgono nel segno sviluppando una trasposizione affatto estrinseca e coerente con l'assunto della favola: così il bosco in cui si perdono i due bambini è un luogo disadorno, quasi una periferia urbana, con spogli tronchi d’albero e sacchi dell'immondizia, i sogni dei bambini affamati prendono forma dentro schermi tv in cui scorrono immagini di spot pubblicitari, la casa della strega è un reparto di un discount con le sue confezioni colorate di plastica, la stessa strega, impersonata efficacemente da Manuel Zapata è una versione grottesca da film dell'orrore; per cui alla fine i protagonisti vengono assumendo in maniera marcata le caratteristiche proprie dei diseredati, degli sfrattati ed emarginati negli attuali tempi di crisi. Ora merita una riflessione quanto tutto ciò s’innesti nel clima musicale fatto di melodie popolari tedesche, con le avvolgenti armonie wagneriane e nei contenuti intrisi di edulcorata religiosità del libretto. Resa musicale di pregio: affiatata la compagnia di canto, dove spicca la voce brillante e agile della Schwartz. Efficace e decisa direzione musicale Paul Daniel. Consensi unanimi da parte del pubblico pur senza grandi entusiasmi.

Interpreti: Bo Skovhus - Diane Montague - Alice Coote - Sylvia Schwartz - José Manel Zapata - Elena Copons - Ruth Rosique

Regia: Laurent Pelly

Scene: Barbara de Limburg

Costumi: Laurent Pelly

Direttore: Paul Daniel

Coro: coro del Teatro Real - Pequeños Cantores de la JORCAM

Maestro Coro: Andréas Maspero

Luci: Joel Adam