La pregnante eleganza di Rousset

All’Argiano Baroque Music Festival Christophe Rousset ha omaggiato “Paris, capitale du clavecin”

Christophe Rousset (foto Simone Ferrini)
Christophe Rousset (foto Simone Ferrini)
Recensione
classica
Sant’Angelo in Colle, Montalcino
Argiano Baroque Music Festival – Christophe Rousset
19 Agosto 2022

Terzo appuntamento dell’Argiano Baroque Music Festival 2022, manifestazione giunta alla sua seconda edizione e organizzata in collaborazione con la Piccola Accademia di Montisi, il recital proposto da Christophe Rousset ha offerto un interessante omaggio alla produzione francese per clavicembalo grazie ad un programma titolato significativamente “Paris, capitale du clavecin”.

Attraverso pagine di autori quali Couperin, Rameau, Forqueray e Royer, l’artista francese ha saputo tratteggiare un percorso raffinato e pregnante, capace di trasportare con un’eleganza innata e coinvolgente il pubblico presente – raccolto nel cortile della cinquecentesca villa della tenuta di Argiano – in un ideale viaggio attraverso alcuni snodi dell’evoluzione stilistica della produzione per tastiera del barocco musicale francese.

Un programma originale, specchio di quella cifra interpretativa personale che connota l’attività del clavicembalista e direttore originario di Avignone, vocata a indagare le pieghe meno cosciute di un repertorio pieno di fascino come quello barocco. Un approccio che Christophe Rousset conferma anche nella sua attività con l’ensemble Les Talens Lyriques, la formazione da lui creata e recentemente protagonista, tra l’altro, della riscoperta di un’opera come Le Amazzoni nelle isole fortunate, dramma per musica in un prologo e tre atti di Carlo Pallavicino, proposta nello scorso mese di giugno al Musikfestspiele Potsdam in occasione dei 30 anni della stessa formazione fondata da Rousset.

Una visione del repertorio di riferimento e della sua restituzione, quello coltivato dall’artista francese, decisamente non scontato e, in quest’ottica, possiamo dire in linea con il disegno di questo festival. In questa sua seconda edizione, infatti, Argiano Baroque Music Festival conferma un’identità delineata dalla direzione artistica di Antonio Artese, riassunta nel motto "Baroque meets Brunello" e volta a immergere selezionate pagine del repertorio musicale barocco nell’atmosfera al tempo stesso accogliente ed esclusiva di un luogo come la tenuta di Argiano, una realtà protagonista della radicata vocazione vitivinicola e culturale di un territorio unico come quello di Montalcino.

Christophe Rousset (foto Simone Ferrini)
Christophe Rousset (foto Simone Ferrini)

Un’alchimia, quella proposta da questa manifestazione, che ha appunto trovato nel programma musicale offerto da Christophe Rousset la sua simbolica sublimazione in una cifra interpretativa capace di restituire da un lato l’equilibrata eleganza dell’articolata pagina del Troisième Ordre dal Premier Livre de pièces de clavecin (1713) di François Couperin, e dall’altro la spiccata originalità della Suite en mi mineur dai Pièces de clavecin del 1724 di Jean-Philippe Rameau. Un confronto, questo, che ha permesso allo stesso Rousset di evidenziare le significative differenze stilistiche di due lavori i quali, anche se composti a distanza di poco più di dieci anni l’uno dall’altro, esprimono caratteristiche anche molto differenti.

A completare il programma il carattere intenso e, potremmo dire, “drammatico” impresso alla Première suite en ré mineur di Antoine Forqueray, brano originariamente composto per viola da gamba e trascritto per clavicembalo dal figlio dell’autore Jean-Baptiste, e il Premier Livre de pièces de clavecin di Pancrace Royer, composizioni che hanno permesso di apprezzare ancora una volta l’eleganza interpretativa di Christophe Rousset, artista salutato dall’entusiasmo di un pubblico decisamente partecipe e ripagato alla fine della serata da diversi brani fuori programma offerti dallo stesso musicista francese.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Al Teatro Sociale di Rovigo va in scena La voix humaine e a Padova l’OPV propone L’histoire de Babar

classica

A Piacenza la stagione d’opera si apre con successo con una Madama Butterfly dall’efficace segno musicale

classica

A Santa Cecilia, all’Opera e al Teatro Olimpico tre diverse edizioni del balletto di Čajkovskij