Se La Gioconda deve essere una lotta di decibel tra cinque grandi voci, allora non ci siamo proprio. Ma l'opera di Ponchielli è qualcosa di più e quest'edizione, partita da Livorno per raggiungere altri quattro teatri, lo dimostra con una coerenza di fondo che le fa perdonare anche i difetti.
Denia Mazzola Gavazzeni dà il "la" allo spettacolo con un'interpretazione che, nonostante (o grazie a) il volume tutt'altro che torrenziale e le stridenti disuguaglianze di registro, spreme tutto il significato da ogni nota e ogni parola, dando al personaggio chiaroscuri musicali e spessori drammatici che, oltre a essere meno epidermici d'un "Suicidio!" sparato a pieni polmoni, fanno scoprire un Ponchielli che già fiuta l'aria del decadentismo. Sulla stessa lunghezza d'onda è Lukas Karytinos, che non va a caccia di effetti isolati e dimostra la coerenza di un'orchestra e di un'armonia ricche di idee e soluzioni originali, che creano tinte tutt'altro che sgargianti e volgari ma sfuggenti e inquietanti. Sulla scena queste tinte trovano l'equivalente in una Venezia notturna, i cui palazzi grandiosi e le cui strette calli affacciate sulle acque nere e mortifere della laguna si materializzano con un abile gioco di proiezioni, come apparizioni oniriche e fantasmatiche. La regia di Micha van Hoecke sostituisce il grand-guignol con una mistura di cupezza e frivolezza che traduce bene il ghigno del libretto di Boito. Esemplare della sua regia è Alvise: alto, pallido e allampanato (e cantato con voce scura e rigida da Marco Spotti), tiene sempre le braccia immobili lungo il corpo e nei momenti di massima collera cammina inanemente in tondo. Vittorio Vitelli è un ottimo Barnaba e usa intelligentemente la sua bella voce brunita, senza abusarne per effetti tonitruanti. Bene Annamarai Chiuri (la cieca). Stentano un po' a inserirsi in questa Gioconda "depurata" la Laura di Laura Brioli, comunque corretta, e l'Enzo di Ignacio Encinas, piuttosto forzato.
Note: Nuovo Allestimento del CEL Teatro di Livorno, in Coproduzione con CittàLirica (CEL Teatro di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro di Pisa), Teatro Sociale di Rovigo e Teatro Comunale di Modena
Interpreti: Mazzola Gavazzeni/Spaggiari, Brioli/Chiuri, Spotti/Buttol, Chiuri/Bertoli, Encinas/Panajia, Vitelli/Zanon, Polidori, La Colla, Manghesi
Regia: Micha van Hoecke
Scene: Cristiano Bacchi
Costumi: Marella Ferrera
Corpo di Ballo: Ensemble di Micha van Hoecke
Coreografo: Micha van Hoecke
Orchestra: Orchestra Cittàlirica
Direttore: Lukas Karytinos
Coro: Coro Cittàlirica; Coro di Voci Bianche del Progetto Didattico del CEL Teatro di Livorno
Maestro Coro: Marco Bargagna; maestro del coro di voci bianche Marisol Carballo