Il violoncello di Sol Gabetta
Napoli: applaudito recital con il pianista Bertrand Chamayou
La violoncellista argentina Sol Gabetta giovedì 8 novembre per l'Associazione Scarlatti di Napoli. Il concerto, attesissimo, era insieme virtuosismo e genialità: il primo perché legato alle infinite potenzialità dello strumento che Gabetta domina e geniale perché condito da interpretazioni di grande bellezza. Al Teatro Sannazaro di Napoli, Gabetta si è presentata in gran forma e con il pianista Bertrand Chamayou. E l'aspetto centrale dell'esecuzione della giovane violoncellista risiede proprio nel suo modo di fare musica: in maniera diretta, con pregevole comunicativa. Schumann op. 120 apre il concerto in modo raffinato, con accenti e articolazioni, tenuti su tempi fluidi, nuovi particolari melodici in evidenza - mai sentito così pensato e ricco. Sotto le dita, agili e scattanti, armata di tocco guizzante come onde incalzava sempre di più e non smetteva di stupire il gioco di infinite sfumature. Spettacolare.
Balzi sonori e timbrici per la sonata in do maggiore op. 65 di Benjamin Britten. Funambolica per alcuni tratti nello Scherzo, più sobria e pacata la bellissima Elegia di magiche invenzioni e di mondi sonori mai visti. Il tutto riesce millimetrico nel Moto Perpetuo, mai sforzato ma fresco, facile, intangibile dalla fatica. Mai un calo di tensione. Il concerto presentava la Sonata in Sol minore op. 19 di S. Rachmaninov nella seconda parte, tenace nei disegni ostinati, divertente e duttile nei vari crescendo, approdando veramente ad un'altra dimensione interpretativa. Qui, il lavoro è tutto del pianista, dalla cavata leggera e sempre attento al dialogo con il violoncello di Gabetta che disegna frasi lunghe e vibrati spesso di sonorità introspettive. In accelerando e rubando, poi ritmico e arioso i due danno il meglio sempre nei movimenti centrali delle sonate tra Adagio - Scherzo e ponte verso il finale. Tutti applaudono con enorme festa, mentre Gabetta e Chamayou si profondono in inchini e ringraziano poi con due bis di De Falla dalla Suite Popolare. Da lodare è l'Associazione Scarlatti, al quarto concerto si comincia ad entrare nel vivo di una stagione musicale che sta stregando il pubblico.
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