A Baden-Baden il Festival d’Estate è sempre l’occasione per una grande festa della musica, che anche per questa edizione ha visto la partecipazione dei complessi del Teatro Mariinsky in trasferta da San Pietroburgo, rinnovando uno storico legame con la cittadina termale del Baden. Quest’anno la festa – consacrata a Richard Wagner e alla “Walküre”, in anticipo di un paio di settimane su Bayreuth – è stata in parte rovinata dal forfait di Jonas Kaufmann, costretto a rinunciare per motivi di salute all’atteso debutto in patria nel ruolo di Siegmund. Un forfait che ha costretto il Festspielhaus a ripiegare su Stuart Skelton per la prima delle due recite in cartellone e a Andreas Schager per la seconda. Delusione a parte per il mancato debutto di Kaufmann, va detto che la luce delle altre numerose stelle della serata ha coperto completamente quella della stella caduta e portato al trionfo la prima giornata della sagra scenica wagneriana. E se non si è avvertita come un limite la mancanza di scene e costumi è stato soprattutto per la straordinaria direzione musicale di Valery Gergiev, immune da magniloquenze retoriche quanto ricca di sapienza teatrale. Attentissimo all’equilibrio con le voci, sempre in primo piano, Gergiev teneva sullo sfondo la sua formidabile orchestra per lanciarla in improvvise accensioni dall’infallibile presa emotiva. Difficile ascoltare un dialogo fra Siegmund e Sieglinde così ricco di lirismo estatico, o un finale del secondo atto di tanta plastica chiarezza e drammaticità (anticipato dal tesissimo scambio fra Siegmund e Brünnhilde, gonfio di crepuscolare tragicità), per tacere dell’addio struggente di Wotan alla figlia più amata e del magico cesello strumentale dell’incantesimo del fuoco, che quasi profetizzava i preziosismi strumentali di certo primo Stravinsky. Veri e propri boati entusiastici salutavano alla fine di ogni atto una prova musicale decisamente superlativa. Quanto agli interpreti, Andreas Schager non può contare sul carisma scenico di Kaufmann, ma su un robusto e sano mezzo vocale, la cui chiarezza di timbro ricorda il giovane Jerusalem. Al suo fianco una superlativa Eva-Maria Westbroek in piena sintonia con i toni drammatici che il ruolo di Sieglinde esige. Completavano la locandina la Brünnhilde solida come una roccia di Evelyn Herlitzius, il vocalmente autorevolissimo Wotan di René Pape e la grande classe della Fricka di Ekaterina Gubanova, mentre lo Hunding di Mikhail Petrenko risultava un po’ sfuocato e marcatamente sopra le righe. Di grande spessore anche la prova delle otto Valchirie minori. Come detto, accoglienza trionfale.
Note: Rappresentazione in forma di concerto per i Sommerfestspiele del Festspielhaus di Baden-Baden. Date rappresentazioni: 7 e 10 luglio 2016.