Il pianeta di Reggio

Al festival Settembre Musica di Torino una tre giorni per "Qatsi" (1983-2002) l'integrale del ciclo di tre documentari di Godfrey Reggio con le colonne sonore di Philip Glass eseguite dal vivo dallo stesso compositore.

Recensione
classica
Settembre Musica Torino
Philip Glass
13 Settembre 2005
Quando Philip Glass, nei giorni scorsi a Erfurt, per la prima della sua nuova opera "Waiting for the Barbarians", ci parlava del suo rapporto con il cinema, sottolineava lo sbalorditivo numero di spettatori che una colonna sonora può avere, nello spazio e nel tempo: 20, 30 milioni di persone ascoltano il tuo lavoro musicale, simultaneamente, in pochi mesi, mentre la tua scrittura musicale "colta" impiega magari dieci, venti anni, e infaticabili lunghi tour, e decine di dischi per arrivare a qualche decina di migliaia di ascoltatori. Nel 1983 quanti hanno visto "Koyaanisqatsi", il documentario di Godfrey Reggio che apriva una trilogia che si è chiusa nel 2002 con "Naqoyqatsi", dopo il 1990 di "Powaqqatsi"? Pochi, rispetto ai 20 milioni che l'hanno poi visto nel corso di vent'anni. Vent'anni che, rivisti in un sacro rito per tre sere di fila a Settembre Musica, con Riesman e Glass e Gibson un po' grigi di capelli ma inossidabili a suonarsi per un'altra volta sotto il grande schermo cinematografico, raccontano l'evoluzione della visione planetaria e umanitaria di Reggio, dallo splendido stile documentaristico lavorato e montato in modo emotivo e retorico del primo capitolo (prodotto da Francis Ford Coppola) allo zapping televisivo, digitale del terzo capitolo (prodotto da Steven Soderbergh). La profezia nativoamericana Hopi ("Vita squilibrata", che sarà "Vita che succhia energia", che sarà infine "Vita di sopraffazione") è tutta realizzata nel 2005 del Pianeta Terra, e la colonna sonora di "Naqoyqatsi", un lungo concertone per violoncello e orchestra (al Lingotto la violoncellista era l'atletica e energica Maya Beiser), è come una elegia funebre sul nostro tempo di uomini in lotta contro le sopraffazioni. Philip Glass è un autore politico, a 68 anni.

Interpreti: Philip Glass con il Philip Glass Ensemble; Maya Beiser, violoncello

Direttore: Michael Riesman

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