Il Faust inedito seduce Parigi
L’opera di Gounod in versione originale e inedita presentata con successo dal Palazzetto Bru Zane al Théâtre des Champs-Elysées
Un altro Faust di Gounod, con più spazio per Siebel, Wagner e Marthe, con altre arie, cori, duetti e con i dialoghi parlati: è il vero Faust? Difficile dirlo, in ogni caso, è un Faust fascinosissimo che aggiunge un tassello in più alla conoscenza del compositore e del suo amato personaggio tratto da Goethe.
Il merito della riscoperta è del Palazzetto Bru Zane che dedica quest’anno il Festival (a Venezia e a Parigi) a Charles Gounod nel bicentenario della morte. Così al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi è stata eseguita in forma di concerto la versione originale e inedita del Faust del 1859. Le sorprese sono tante: un terzetto nel primo atto con Faust, Siebel e Wagner, Valentin canta un duetto della separazione con la sorella, Méphistofélès canta “Maitre Scarabée” e non “Le veau d’or”, Siebel ha una seconda aria, Valentin canta “Chaque jour, nouvelle affaire” (“Avaint de quitter ces lieux” venne scritta per ua ripresa al Covent Garden). Insomma, un patrimonio musicale interessantissimo e che contribuisce a rendere ancora più ricca la partitura e poi, soprattutto, a farci conoscere di più i personaggi sono i dialoghi parlati che poi vennero soppressi.
Non sarà facile tornare al Faust “tradizionale” perché qui Méphistofélès è più ironico e meno diabolicamente feroce e attorno a lui Siebel, Marthe e Wagner assumono un altro spessore. Christophe Rousset alla guida dei Talens Lyriques e del Choeur de la Radio flamande affronta con energia e amore questa splendida partitura: difficile dimenticare il toccante attacco del terzo atto e le campane finali! La compagnia è ottima (Veronique Gens è Marguerite, Juliette Mars è Sibel, Jean-Sébastien Bou è Valentin) e ha in Benjamin Bernheim (Faust che cesella un “Salut demeure" di classe) e Andrew Foster-Williams (Méphistofélès irresistibile) le due punte di diamante. Da tenere d’occhio il giovane baritono Anas Séguin (Wagner) e una menzione speciale va alla spiritosissima Ingrid Perruche (Marthe). Successo trionfale.
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