Parrà strano, ma "Idomeneo" non era mai stato rappresentato a Bologna. Anche l'intero cast vocale debuttava in quest'opera, e con esso il direttore Michele Mariotti, che ha tenuto felicemente insieme una partitura notoriamente anomala, composita per forme e stili, senza cercare inutili smussature e uniformazioni, ma valorizzando ogni pagina per quello che è: un po' di tragédie gluckiana, un po' di vecchia opera italiana e tanti passi che guardano al futuro. Il pubblico gli ha giustamente riservato al termine un lungo applauso ritmato.
Ottima la prestazione di Francesco Meli, che recupera al protagonista quella scultorea nettezza d'accento che solo Pavarotti in tempi recenti seppe offrirgli, ma con ben superiore consapevolezza stilistica, trionfando nei virtuosismi sfrenati della sua grande aria. Angeles Blancas Gulin è una Elettra che più furiosa non si può immaginare: la regia l'atteggia a Crudelia De Mon, la cantante raddoppia la posta sparando al massimo la sua voce tagliente; l'effetto teatrale è grandioso, ma a qualcuno pare eccessivo e la contesta. Il resto del cast è giovanissimo. Barbara Bargnesi è perfetta come Ilia, tenera e nobile per voce e portamento. Giuseppina Bridelli si segnala per fascino timbrico e rigore vocale; aspetto e mimica sembrano però più pertinenti a Cherubino che a Idamante; l'esperienza l'aiuterà: è infatti ancora allieva della benemerita Scuola dell'Opera Italiana.
L'allestimento di Livermore, già visto a Torino, è ambientato in un acquario. Non mancano i momenti suggestivi, specie nel terzo atto, ma l'impressione è che contenga molte sottili allusioni e simbologie intelligenti che faticano ad arrivare al pubblico. E il pubblico dissente sonoramente.
Note: In coproduzione con il Teatro Regio di Torino.
Interpreti: Francesco Meli (Idomeneo), Giuseppina Bridelli (Idamante), Barbara Bargnesi (Ilia), Angeles Blancas Gulin (Elettra), Enea Scala (Arbace), Paolo Cauteruccio (Il Gran Sacerdote di Nettuno), Michele Castagnaro (La voce dell'oracolo di Nettuno), Maria Adele Magnelli e Nadia Pirazzini (Due Cretesi), Andrea Taboga e Gabriele Lombardi (Due Troiani)
Regia: Davide Livermore
Scene: Santi Centineo
Costumi: Giusi Giustino
Orchestra: Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Direttore: Michele Mariotti
Coro: Coro del Teatro Comunale di Bologna
Maestro Coro: Paolo Vero
Luci: Andrea Anfossi