I furori della maga Vivica

Aperto nello scorso luglio dall’Hesperion XXI di Jordi Savall e caratterizzato da presenze autorevoli come Les Arts Florissants, Rinaldo Alessandrini e Stefano Montanari, con il recital di Vivica Genaux si conclude l’annuale Festival Monteverdi-Vivaldi, frutto dell’attivismo del Centro per la Musica Barocca di Venezia. Scena dell’evento il Teatrino di Palazzo Grassi, che dal 21 dicembre accoglierà gran parte dei concerti del nascente festival invernale sponsorizzato dal Centro e affidato all’ensemble barocco Il Pomo d’Oro. Mentre il fulcro del Festival Monteverdi-Vivaldi 2014 è stato Cavalli e il Seicento musicale veneziano, per la conclusione si punta al Settecento maturo con tre cantate degli storici rivali Porpora e Händel, più l’“Arianna” di Alessandro Scarlatti a conclusione. Se Porpora privilegia schemi collaudatissimi del genere per esprimere gli arcadici tormenti di Vulcano davanti all’incostanza della bella Venere in “Da tue veloci candide colombe” o il crepuscolare addio ai fasti mondani de “Il ritiro”, più fervida è l’ispirazione di Händel per la preziosa “Armida abbandonata”, in cui le passioni contrastate della maga si manifestano nei ritmi spezzati dell’elaborata trama musicale. Navigata interprete dell’opera settecentesca, Vivica Genaux possiede lo strumento perfetto e la precisione tecnica necessaria per rendere in modo credibile e seducente la varietà degli affetti che richiedono queste vere e proprie miniatura operistiche. E se, Händel a parte, nel programma i malinconici languori hanno la meglio sui furori, la Genaux li libera tutti nel bis con la focosa “Alma oppressa” dalla vivaldiana “Fida ninfa”. Non altrettanto focosi sono invece gli strumentisti dell’Ensemble V/Vox diretti da Carlos Aragón, che accompagnano con esito discontinuo. Applausi.

Note: Concerto del Festival Monteverdi-Vivaldi 2014

Interpreti: Vivica Genaux (mezzosoprano)

Orchestra: V/Vox Ensemble

Direttore: Carlos de Aragón