Haendel in Egitto
Pisa: Israel in Egypt diretto da Gardiner apre l’edizione 2009 di Anima Mundi
Recensione
classica
Da qualche anno non passa edizione di Anima Mundi senza che John Eliot Gardiner, attuale direttore artistico del festival pisano di musica sacra fondato da Sergio Sablich, ci regali un paio di concerti straordinari insieme ai suoi musicisti; ma certo, per l’inaugurazione dell’edizione 2009 nella cattedrale pisana, direttore, strumentisti e cantanti, English Baroque Soloist e Monteverdi Choir, hanno superato se stessi celebrando il musicista padre della patria musicale inglese, Georg Friedrich Haendel, in occasione del duecentocinquantesimo della morte, con un’esecuzione memorabile di uno dei suoi oratori più celebri, Israel in Egypt; un’esecuzione di cui non si saprebbe se lodare di più la perfezione degli incastri e l’equilibrio fra le parti nelle sontuose polifonie corali e negli smaglianti ritornelli strumentali, o piuttosto il senso di luminosità calda e insieme elegantissima, di estrema agilità temperata da una flessuosa giustezza di respiri e di intenzioni del fraseggio, che conferisce a esecuzioni così impeccabili un che di freschezza e spontaneità assolute. Un bellissimo Haendel inglese al cento per cento, in cui è difficile scegliere per segnalare qualche episodio in particolare, ma certo ciò che resta più impresso è la lunga sequenza corale mirabile delle piaghe d’Egitto in cui si dispiega la potenza creativa haendeliana in tutte le sue varietà, dal variegato descrittivismo di “He spake the word”, con gi archi che ronzano mimando il brulicare degli insetti, all’impressionante evocazione armonica e timbrica dell’oscurità di “He sent a thick darkness”, al grandioso trionfo di “And Israel saw that great work”. Come sempre le arie e i duetti erano affidati agli ottimi solisti del Monteverdi Choir. Successo magnifico e prolungato.
Orchestra: English Baroque Soloist
Direttore: Sir John Eliot Gardiner
Coro: Monteverdi Choir
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