Garibaldi fra ironia e celebrazione.

Nella sua quinta opera teatrale Marcello Panni si misura con un'icona sacra della storia nazionale come Garibaldi, recuperando la prospettiva assunta da Alexandre Dumas nel suo feuilletton "Les Garibaldiens"

Recensione
classica
Teatro di San Carlo Napoli
Marcello Panni
16 Aprile 2005
Concepito per l'Opera di Nizza nel 1997, messo in cartellone nella scorsa stagione lirica del San Carlo ma tagliato a causa dei ben noti problemi di bilancio, ora recuperato in forma semi-scenica, "Garibaldi en Sicile" arriva finalmente alla sua prima esecuzione assoluta. In questa sua quinta opera teatrale Marcello Panni si misura con un'icona sacra della storia nazionale come Garibaldi, recuperando la prospettiva assunta da Alexandre Dumas nel suo feuilletton "Les Garibaldiens". Un'operazione rischiosa che Panni ha affrontato abilmente, facendo scrivere a Kenneth Koch un libretto in francese e adottando l'opéra-comique come modello drammaturgico: il risultato è un lavoro piuttosto agile (un paio d'ore in tutto) strutturato in sedici "tableaux vivants" che riprendono le oleografie popolari ottocentesche con affettuosa ironia. In scena troviamo così, oltre all'eroe dei due mondi nella sua più tradizionale "mise" in poncho e stivaloni, lo stesso narratore Dumas e la sua amante Emilie Cordier, una seconda voce narrante che è quella del garibaldino Stefano Canzio ( autore di un diario sulla spedizione dei Mille), vari personaggi storici tra cui un Cavour caricaturale, figure allegoriche come l'Italia e la Voce della Storia. La partitura ha molti punti in comune con il precedente lavoro di Panni, "The Banquet", di cui riprende lo spirito da "divertissement" e il gusto neoclassico. Ecco dunque una banda in scena, ecco le forme chiuse - cori, recitativi romanze, cavatine e duetti – in cui si modellano materiali eterogenei che vanno dalla marcia alla samba, dal ricercare al galop. Pur senza momenti particolarmente memorabili, il discorso musicale ha un'apprezzabile verve costruita sul filo della ricercata discontinuità fra passato e presente. Una linea che informa di sé tutto lo spettacolo guidato con garbo dalla regia di Elena Barbalich, con gli essenziali e spiritosi elementi scenici di Luigi Ontani e i costumi appropriati di Tommaso Lagattola. Panni dirige il suo lavoro con tranquilla naturalezza, assecondato discretamente dall'orchestra e dai componenti del cast vocale che si destreggiano in ruoli multipli con complessiva disinvoltura.

Note: Commissione della Fondazione Teatro di San Carlo. Prima esecuzione assoluta, in forma semiscenica

Interpreti: JEAN-LUC CHAIGNAUD Garibaldi; ANNIE VAVRILLE Anita Garibaldi, la ville de Nice, Emilie Cordier; DANIEL GALVEZ-VALLEJO Alexandre Dumas; THOMAS MORRIS Cavour, Frère Jean Pantaléo; LORENZO MUZZI Victor-Emmanuel II, Général Bosco, Préfet Maniscalco; LORNA WINDSOR la Voix de l'Histoire, l'Italie; LUIGI DISTINTO Stefano Canzio

Regia: ELENA BARBALICH

Scene: LUIGI ONTANI

Costumi: TOMMASO LAGATTOLLA

Orchestra: ORCHESTRA DEL TEATRO DI SAN CARLO

Direttore: MARCELLO PANNI

Coro: CORO DEL TEATRO DI SAN CARLO

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