Dudamel, Abbado e i giovanissimi venezuelani

L'Orchestra Sinfonica Giovanile del Venezuela "Simon Bolivar" dopo Palermo suona a Roma in due concerti: il primo è stato diretto da Dudamel, come da programmma, mentre il secondo doveva essere diretto da Abbado, che però ha ceduto la bacchetta a Dudamel per la Quinta di Mahler ed è salito sul podio solo per il Triplo di Beethoven.

Recensione
classica
Auditorium Parco della Musica Roma
15 Settembre 2006
Il sistema di educazione musicale creato da José Antonio Abreu non solo ha permesso a un numero enorme (ora sono 250.000) di giovani venezuelani d'imparare la musica e di suonare in un'infinità d'orchestre studentesche, ma ha anche permesso di dar vita a un'orchestra giovanile nazionale che non sfigura al confronto con quelle di paesi europei di ben più antica tradizione musicale. Non si pensi però a un monstruum come la Gustav Mahler Jugendorchester, che riunisce il meglio delle più blasonate accademie musicali della vecchia Europa: questa è un'orchestra giovanile "vera", in cui l'aspetto formativo della musica è più importante della perfezione, tanto che non c'è problema a far suonare accanto ai più grandicelli anche ragazzi che sembrano ancora più piccoli del limite minimo d'età dichiarato (15 anni). Hanno qualche limitazione tecnica, che si avverte di più dove sono necessari equilibrio e controllo perfetti, mentre nelle pagine più travolgenti l'entusiasmo e la foga suppliscono ad eventuali imprecisioni. Sul podio c'è un loro quasi coetaneo, il venticinquenne Gustavo Dudamel, che li sprona, li eccita, li scatena, anche quando avrebbero bisogno di essere guidati con polso inflessibile e d'imparare un maggior rigore. Nel pezzo finale - "Estancia" di Ginastera - ballano sulle sedie, nei bis fanno la ola, gettano in aria gli strumenti, si alzano dal posto e si rimescolano, con una gioia di suonare in cui alla spontaneità si mescola un po' di coreografia giovanilistica. La misura ritorna con Abbado, che cede la bacchetta a Dudamel per la Quinta di Mahler e si limita al Triplo di Beethoven, che non è un molto impegnativo ma è comunque stato un ottima prova: lo hanno anche inciso dal vivo, con tre solisti splendidi. Pubblico entusiasta quanto i giovani ospiti.

Orchestra: Orchestra Giovanile "Simón Bolívar"

Direttore: Gustavo Dudamel

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