Dallapiccola fra verismo e contemporaneità

Il Maggio Musicale Fiorentino rende omaggio a Dallapiccola nel centenario della nascita con il dittico "Volo di Notte" e "Il Prigioniero": l'accostamento dei due atti unici rende conto di un percorso compositivo sofferto e personale verso la modernità. Sul podio Bruno Bartoletti, regia di Daniele Abbado, nel cast spicca soprattutto Rosalind Plowright, ottimo successo.

Recensione
classica
Maggio Musicale Fiorentino Firenze
Luigi Dallapiccola
10 Giugno 2004
L'accostamento dei due atti unici "Volo di Notte" e "Il Prigioniero", nell'edizione realizzata dal Maggio Musicale Fiorentino (dove ambedue i lavori ebbero la loro prima rappresentazione) per il centenario della nascita di Luigi Dallapiccola, permette di misurarne il percorso compositivo: dal "Volo", in cui all'apologo modernista di Saint-Exupéry si combinano una scrittura e soprattutto una vocalità ancora profondamente legate ad un retaggio italiano di teatro musicale naturalista (ad esempio al Puccini del "Tabarro"), alle strutture più coese e sofisticate del "Prigioniero", frutto di una personale e sofferta appropriazione della contemporaneità musicale. La direzione di Bruno Bartoletti sembra peraltro riagganciare ambedue le partiture più ai turgori drammatici post-veristi che alle affilature moderne. La messinscena di Daniele Abbado ne sottolinea piuttosto le diversità: al sorvegliato realismo anni Trenta di "Volo di Notte", sullo sfondo dello scorrere su un grande specchio-pannello centrale del video di Luca Scarzella evocante immagini di cielo e di volo, subentra nel "Prigioniero" l'invenzione indovinata (di Giovanni Carluccio) di un sistema di quinte e pannelli scorrevoli che inquadrano in un labirinto di linee oblique e tormentate, in strette fessure e ampi squarci, il tragitto tutto interiore del Prigioniero verso la speranza e la sua amarissima smentita conclusiva contro un orizzonte dominato da una grande e fosca statua di frate incappucciato. Nel cast spicca per autorevolezza vocale l'esperta Rosalind Plowright, mentre faticano di più ad emergere il pur partecipe e corretto Carmelo Corrado Caruso e l'alquanto flebile Howard Haskin: per fortuna al Comunale ci sono i sopratitoli che il Teatro del Maggio ha deciso di adottare anche per lavori su testo italiano. A posto gli altri. Teatro tutt'altro che gremito, ma molto cordiale l'accoglienza.

Interpreti: Volo di notte: Rivière, Carmelo Corrado Caruso; Robineau, Roberto Abbondanza; Pellerin, Howard Haskin; Il radiotelegrafista, Iorio Zennaro; Leroux, Maurizio Lo Piccolo. Il Prigioniero: La madre, Rosalind Plowright; Il prigioniero, Carmelo Corrado Caruso; Il carceriere/Il grande Inquisitore, Howard Haskin; Primo sacerdote, Iorio Zennaro; Secondo sacerdote, Roberto Abbondanza

Regia: Daniele Abbado con la collaborazione di Boris Stetka. Regia video: Luca Scarzella

Scene: Giovanni Carluccio

Costumi: Nanè Cecchi

Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Direttore: Bruno Bartoletti

Coro: Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Maestro Coro: Josè Luis Basso

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