Cenerentola sabauda
Rossini in tv
Recensione
classica
Cenerentola di Rossini divisa in tre parti su Raiuno e in mondovisione: considerazioni sparse. Pro: 2.437.000 telespettatori italiani hanno seguito la prima parte alle 21,30 di domenica 3 giugno (11,08% di share), 1.022.000 la seconda parte alle 23,30 (7,29% di share), 2.535.000 (10,06% di share) la terza parte il 4 giugno alle 20,30. Se anche solo un decimo di loro decide che l’opera è una cosa bella e che vale la pena entrare in un teatro d’opera il risultato è meraviglioso! Contro: Ci sono i tempi televisivi da rispettare, lo zapping va evitato, e così i recitativi sono stati tagliati e molte parti dell’opera sono state soppresse. Anche se non li ha scritti Rossini i recitativi sono drammaturgicamente fondamentali, sforbiciarli sì, ma tagliarli del tutto no. Così nel primo atto non c’è nessun invito al ballo, non si capisce perché Cenerentola insista tanto per andare “in casa di quel principe”! Poi, al centro della Cenerentola di Rossini, non di Perrault, c’è il meraviglioso gioco di scambio di ruolo tra il Principe e il suo cameriere Dandini, qui c’è solo nella prima parte, ed è un vero peccato perché è fondamentale a caratterizzare la bontà di Cenerentola il fatto che si innamori di un servo e non di un principe. Qui poi tagliano il fondamentale e divertentissimo duetto Magnifico/Dandini nel quale il gioco viene svelato ed è una grandissima perdita anche perché così l’agnizione del principe perde completamente tutto il suo valore. Pro: l’inserimento del cartone animato sulla sinfonia a raccontare l’infanzia felice di Cenerentola è una bella invenzione, il disegno è delicato e fiabesco e gli animali del bosco, anche se fanno un po’ Flauto Magico, possono conquistare i bambini. Contro: Perché inserire le musiche di Armida di Rossini per creare il ballo del principe e affidarlo a un corpo di ballo mentre gli ospiti si aggirano attorno a un tavolo? Come la favola insegna il principe non dovrebbe ballare con le pretendenti per poterle conoscere e poi scegliere la sua sposa? Pro. Le vere vincitrici di questa Cenerentola televisiva sono le dimore sabaude che hanno fatto da set, da sfondo, da ambientazione alla vicenda: il ballo nel Salone di Stupinigi mette in risalto lo scenografo Juvarra, la splendida volta e i fiabeschi arredi, il finale a Palazzo Reale con la biancovestita Cenerentola che attraversa corridoi e saloni per arrivare alla sala del trono è il vero finale di una favola da sogno. Contro: Perché non far precedere la messa in onda da una brevissima presentazione affidata ad un abile affabulatore che dicesse che era un’opera, in cosa differiva dalla fiaba, perché era spezzettata in tre parti (non era chiaro a tutti che la seconda parte cominciasse alle 23,30 perché a mezzanotte doveva perdere la scarpetta… ) e perché non creare domenica una serata Cenerentola invece di schiaffare in mezzo alle due parti un film sul calcio che non c’entrava niente tant’è che 1.415.000 telespettatori si sono persi per strada? Pro: Chiusa nell’Auditorium Rai tra cuffie e “riporti” l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Gianluigi Gemetti non si è fatta distrarre e ha portato in primo piano un Rossini di classe e Lena Belkina, la fino ad ora sconosciuta Cenerentola, è una bella scoperta che varrà la pena ascoltare dal vivo.
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