Berlioz a casa di Berlioz
Successo dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai alla quattordicesima edizione del Festival Berlioz che si svolge a La Cote- Saint- Andrè, città natale del compositore
Recensione
classica
E' tutto lì, nella prima riga dei "Mémoires": "Je suis né le 11 décembre 1803, a la Cote- Saint- André, très petite ville de France, située dans le département de l'Isère, entre Vienne, Grenoble et Lyon". Così, nella citta natale di Louis-Hector Berlioz (2800 abitanti, 3500 nel 1803!) da quattordici anni, c'è un Festival Berlioz, saggiamente aperto anche ad altri compositori, che coinvolge tutta la cittadina (c'è chi fa la maschera, chi si occupa del buffet, chi vende libri, cd e cartoline) e i paesi vicini, con due concerti al giorno in chiese, spazi aperti e nel Cortile del Castello Louis XI, sapientemente coperto, con una capienza di 1500 spettatori e un'ottima acustica. Dopo aver visitato il bellissimo Museo Berlioz proprio nella casa natale del compositore ci si inerpica in doveroso pellegrinaggio alla Chiesa di St- Andrè dove il piccolo Hector scoprì la musica, e poco più in su al Castello per i concerti. Venerdì sera ha suonato la giovane orchestra del Festival al suo secondo anno di attività: l'Orchestre Symphonique du Festival Berlioz diretta da Eric Villevière ha reso omaggio a Ravel con un fascinoso "Ma mère l'Oye" preceduto dal breve racconto di ogni quadro fiabesco. Sabato sera trionfo per l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Daniel Kawka che, fedele al tema del festival di quest'anno, l'amore, presentava due modi di raccontare Romeo e Giulietta (Berlioz e Prokof'ev), il Don Juan di Strauss e preludio e morte di Isotta dal Tristano. Un'ottima prova del complesso Rai che, anche grazie alla bravura delle prime parti, ha messo in luce l'inesausta vitalità del don Giovanni straussiano e tutta la gamma dei colori del balletto di Prokof'ev: l'ironia di Mercuzio e la lacerante tristezza dell'abbandono di Romeo e Giulietta.
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln
classica
Federico Maria Sardelli e il sopranista Bruno de Sá per un programma molto ben disegnato, fra Sturm und Drang, galanterie e delizie canore, con Mozart, da giovanissimo a autore maturo, come filo conduttore