Puglisi, Mirra e Calcagnile in trio a Modena
Fabrizio Puglisi, Pasquale Mirra e Cristiano Calcagnile in un'inedita formazione per Arts & Jam
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La rassegna Arts & Jam – jazz e altro di La Tenda di Modena è ormai una tradizione consolidata per gli appassionati; quest’anno, per la sua tredicesima edizione, offre una nuova sfida: un trio che non si era mai visto prima, ma che ha saputo costruire una luminosa sinergia attraverso decenni di esperienze individuali e collettive.
A salire sul palco sono Fabrizio Puglisi, Pasquale Mirra e Cristiano Calcagnile, tre nomi noti a chiunque segua le vicende del jazz italiano e che, pur avendo suonato insieme in diverse formazioni, per la prima volta si esibiscono come trio.
Il concerto prende il via omaggiando Lennie Tristano,, con un brano del 1947, "Turkish Mambo", già inciso nell'album Giallo Oro della band Guantanamo, una formazione che ha visto insieme Puglisi e Mirra in passato: un nitido intrico di sincopi e contrappunti, in cui il vibrafono di Mirra e il pianoforte di Puglisi si rincorrono e si incrociano, creando un dialogo ricco e complesso.
A sostenere l’intero meccanismo è la batteria di Calcagnile, che pur mantenendo una leggerezza ineccepibile, aggiunge spunti ritmici e timbrici che arricchiscono la partitura. Emerge da subito la naturale musicalità del trio, capace di muoversi tra gli stili con la disinvoltura dei grandi, senza mai perdere coerenza, fuoco, spessore.
Il concerto prosegue con "Fermati", una composizione di Mirra che già era apparsa nel primo disco dei Pipe Dream, la band che vedeva insieme Hank Roberts, Puglisi, Mirra, Zeno De Rossi, Giorgio Pacorig e Filippo Vignato; in questo trio però il mood è differente, si richiamano atmosfere africane e avvertiamo un che di cubano nella postura ritmica. La scrittura è tanto irregolare quanto coinvolgente, in perfetto equilibrio tra apparente disordine e teso lirismo, a creare una sintesi tra la complessità di Tim Berne e il ritmo primordiale che riecheggia le percussioni tribali.
Notevole la composizione di Puglisi "Violet Sunrise", dove si allargano le maglie di un dettato che tende a farsi fitto e pulsante e si alzano gli occhi verso un cielo astratto nel quale convergono brume boreali e nuvole sacre, scure. “Guinea” di Don Cherry mostra un sole australe coi suoi obbligati vertiginosi e una melodia ariosa dove spirano venti da Sud.
C’è spazio anche per una composizione di Calcagnile dedicata a Mal Waldron e per i travolgenti segnali morse come un telegrafo nella savana di "Chromatic Fantasy" di George Russell. Vista l’intesa eccellente e il modo naturale in cui riescono a fare propri i pezzi altrui è lecito sperare in un prossimo futuro che scrivano materiale appositamente per questo trio, ne verrebbe fuori molto probabilmente un ottimo disco. Per ora ci possiamo accontentare di un concerto in costante crescendo che regala grooves ipnotici e vari momenti di pura gioia acustica.
Arts & Jam prosegue fino a fine marzo, per ogni dettaglio visitate la pagina Fb di JazzOff Produzioni , mentre Fabrizio Puglisi sarà in solo sabato 1 marzo a chiudere la rassegna Free!Mavarta Music Live a Sant’Ilario d’Enza, tra Reggio Emilia e Parma.
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