Brian Eno per il Gaslini

Music for intensive care and surgery rooms è la raccolta di musiche donate da Brian Eno al percorso musicoterapico del grande ospedale pediatrico

Brian Eno
Foto Cecily Eno
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Capacità specifica dei geni è quella di saper appaiare certe proprie intuizioni folgoranti a diversi aspetti dell'arte e del vivere quotidiano. Brian Eno, in questo, è uno dei nomi che tornano a ricorrere: sia che sia trattato di vestire di colori e timbri inusuali il sound consolidato di gruppi e solisti di successo (David  Bowie, Talking Heads, U2, Devo, tanto per fare qualche nome), sia che abbia operato  a declinare in imprendibili diramazioni quel concetto di “ambient music” che a lui deve molto, essendone stato uno degli inventori e divulgatori.

– Leggi anche: A Brian Eno il Leone d’oro della Biennale Musica

Molti anni fa  Brian Eno rivendicò per sé la definizione  di “non musicista”, e, come in tutti le qualifche ai confini del paradosso, diceva il vero.

L'ancora attivissimo manipolatore di situazioni sonore, a settantasei anni, non è mai stato interessato alla costruzione di paradigmi canonici che rispettino regole consolidate, quanto a creare una sorta di arte funzionale. Dove la “funzione” è che interagisca con persone, spazi e situazioni senza essere né tappezzeria sonora, né prevaricazione fonica esclusiva.

Adesso arriva un passo ulteriore, con la sua “ambient music”, declinata nel senso dell’offerta gratuita per chi soffre ed è più fragile, e nello scopo primario della musica che il jazzista Albert Ayler chiamava “healing music”, musica per curare.

Brian Eno ha donato all’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova una serie di sue musiche originali riunite sotto il titolo Music for intensive care and surgery rooms, e che vanno a confluire nel progetto di musicoterapia applicato alle terapie intensive, in vari reparti, ivi comprese le attività che interessano le sale operatorie. Note lunghe, distese, che dilatano gli spazi mentali dei piccoli ascoltatori, aiutandoli ad entrare in una dimensione più serena, pur nella drammaticità delle singole situazioni di sofferenza.

La musicoterapia è entrata al Gaslini tre anni fa grazie all’opera di Davide Ferrari, musicista e musicoterapeuta, con la complessa costruzione del percorso Musicoterapia e discipline integrate a supporto del bambino ospedalizzato, di recente presentato in un convegno a Genova. Supervisore Gerardo Manarola, psichiatra, psicoterapeuta, musicista e presidente di Apim, l'associazione professionale dei musicoterapisti.

Circa cinquecento i bambini che hanno potuto usufruire dei trattamenti musicoterapici atti a ridurre i livelli di stress, di ansia, a regolare il sistema autonomo per favorire il recupero fisico e mentale.

Il contatto con Brian Eno è stato epilogo naturale di una prima “conoscenza a distanza”: anni fa al Festival musicale del Mediterraneo Ferrari invitò il fratello di Brian, Roger Eno, e da allora è rimasto in contatto con la famiglia. 

Ora il “dono musicale” per i piccoli. Un piccolo scrigno di musiche che sono anche terapie, e che eludono ogni logica di mercato: non saranno divulgabili, per contratto. Resteranno un piacevole segreto terapeutico per i più indifesi rispetto al dolore, i bambini.

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