Baccano, dischi fra tradizione e contemporaneità

Debutta con un trittico siciliano l’etichetta discografica creata dalla Luiss University Press

Alfio Antico e Go Dugong
Alfio Antico e Go Dugong (foto Dana Gonzalez)
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Storia curiosa: un’etichetta discografica figliata da un’istituzione accademica e chiamata Baccano. «Credo che la percezione di stranezza sia proprio all’origine di questo progetto», spiega Daniele Rosa, direttore editoriale di Luiss University Press. 

E aggiunge: «Qualche anno fa, quando mi trovai a ripensare la forma che avrebbe dovuto assumere una casa editrice universitaria, iniziai a riflettere su un’idea piuttosto diffusa, secondo la quale una university press è una specie anomala di editore che pubblica libri non pensati per essere davvero comprati e letti. In altri termini, sembrava implicito che da un’istituzione universitaria non potesse uscire altro che contenuti astrusi, noiosi, destinati a pochi addetti ai lavori. Eppure io dell’università ho un’idea completamente diversa: penso che la ricerca – anche quando è approfondita e complessa – sia una delle attività più interessanti e avvincenti che esistano». 

La sua passione per la musica ha fatto il resto, indirizzandolo verso Toni Cutrone, titolare del progetto Mai Mai Mai: «Da anni sono un grande fan della musica di Toni e un acquirente dei suoi dischi fin dalle prime uscite, quando suonava la batteria negli Hiroshima Rocks Around: una delle band che una ventina di anni fa animarono la cosiddetta Italian Occult Psychedelia, forse l’ultima scena musicale italiana ad avere vera risonanza internazionale. Quando ho intravisto la possibilità di realizzare davvero Baccano, è stato il primo nome che mi è venuto in mente: all’inizio pensavo di coinvolgerlo come artista, poi però, incontrandolo, ho capito che poteva essere il vero curatore e animatore del progetto».

Ha preso forma così il trittico inaugurale composto da La macchia, lavoro intestato ad Alfio Antico e Go Dugong (con la produzione di Tommaso Colliva), l’album senza titolo firmato da Maria Violenza e Luciano Turella, in arte Irtumbranda, insieme al collettivo Tropicantesimo e I racconti di Aretusa, frutto del binomio Lino Capra Vaccina/Mai Mai Mai

In controluce s’intravede il tema conduttore, ossia la relazione fra tradizione e contemporaneità. «Utilizzando quei termini si rischia di essere generici, abbracciando un ventaglio troppo ampio di possibilità, ma nel nostro caso quei concetti rappresentano una chiara linea guida», puntualizza Cutrone. E racconta: «Abbiamo intrecciato passato e presente su più livelli, esplorando approcci artistici differenti: nella collaborazione tra Alfio Antico e Go Dugong, ad esempio, si percepisce nitidamente la fusione tra la tradizione ritmica incarnata da Alfio e le sonorità elettroniche di Giulio. Con Lino Capra Vaccina e Mai Mai Mai l’immersione nel passato è ancora più profonda: si evocano memorie di miti antichi e storie di un Mediterraneo oscuro e arcaico. Nel lavoro di Maria Violenza, che dopo anni di ricerca è tornata alle sue radici palermitane, reinterpretando le canzoni popolari, il viaggio di riscoperta ha trovato nuova linfa nel dialogo artistico con Irtumbranda, su cui poi è intervenuta in maniera quasi dionisiaca la crew di Tropicantesimo e Pescheria, elementi chiave nella scena attuale del clubbing romano. Alla fine, ciò che mi ha stupito maggiormente è stato percepirli tutti come parti di un insieme: ognuno con la propria identità, sfaccettati ed eterogenei, ma allo stesso tempo legati da una sottile linea comune».

Per ragioni di ascendenza geografica, nei casi di Alfio Antico e Maria Violenza, o ubicazione logistica (la chiesa di Gesù e Maria a Ortigia, dov’è stato registrato I racconti di Aretusa), centro di gravità della trilogia iniziale è la Sicilia. «Una terra che simboleggia in modo iconico la tensione fra passato e presente, tradizione e contemporaneità», ammette Cutrone, che tuttavia chiarisce: «Per queste prime uscite non abbiamo scelto una "meta" in senso stretto, né lo faremo per le prossime, il nostro cammino è guidato dallo spirito delle Baccanti: libero, fluido e in costante ricerca». 

Intanto venerdì 11 aprile, giorno della pubblicazione, è in programma al Centro d’Arte di Padova un’esibizione dal vivo di Lino Capra Vaccina e Mai Mai Mai: «È una sorta di "grande inaugurazione" di Baccano”, commenta Rosa, «mentre in seguito organizzeremo talk, mini-live ed eventi di ascolto a Roma e in altre città italiane. Inoltre, rimanendo fedeli alle nostre origini e alla nostra identità di editori librai, presenteremo il progetto anche al Salone del Libro di Torino». 

Gli domandiamo quali obiettivi si ponga. Risponde: «Ci piacerebbe dimostrare che i contenuti normalmente ritenuti "alti", nel senso di difficili, di nicchia, riservati a pochi eletti, sono in realtà perfettamente fruibili anche da un pubblico ampio, che magari incontra per la prima volta suoni come quelli proposti da Baccano. Ci piace pensare che i nostri primi interlocutori non siano i "già convertiti", bensì le persone aperte, curiose e ricettive, che apprezzano le cose belle e sono pronte a lasciarsi sorprendere».

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