Le prime parole del monito iniziale del concerto dell’ensemble Rumorum, “La gioia mondana non dura a lungo”, risuonano nella volta del Palazzo del Monte Frumentario dove si svolgono i concerti del festival DeMusicAssisi. Provengono da un repertorio di canti poco conosciuti, che sono contenuti nei manoscritti di raccolte miscellanee, e che sono stati raccolti e studiati dalla fondatrice del gruppo musicale, Grace Newcombe.
Si tratta di canzoni che nel Medioevo erano intonate dai predicatori itineranti per attirare l’attenzione della gente e ricordare la vanità del mondo e la fugacità della vita umana. I loto testi oscillano fra toni apocalittici e toni di omelia e in alcuni casi sono parafrasi di liriche cortesi piegate a fini morali ed escatologici, come si percepisce anche della stile musicale affine a quello di trovatori e sopratutto trovieri.
Uno degli aspetti più interessanti di questo repertorio consiste nella sua varietà linguistica. Una parte di canti infatti è in Middle English, l’inglese medio del periodo che va dall’XI al XV secolo, mentre l’altra è in anglo-normanno, o francese insulare, appannaggio dei ceti nobiliari e dei sovrani e delle loro corti fino al XIV secolo
Il programma del concerto è stato diviso in tre parti, la prima dedicata ai canti di natura morale, la seconda a quelli di devozione mariana e la terza a canti secolari, e in questa intervista Newcombe illustra le caratteristiche principali di questo repertorio anche attraverso alcuni esempi musicali registrati nello storico palazzo del centro di Assisi.