Alessandra Novaga sulle orme di Tarkovskij

The Artistic Image Is Always a Miracle è il nuovo lavoro della chitarrista e compositrice milanese

novaga
Disco
oltre
Alessandra Novaga
The Artistic Image Is Always a Miracle
Die Schachtel
2024

Chitarrista e compositrice milanese di formazione accademica, prerogativa stemperata però nella pratica dell’improvvisazione, Alessandra Novaga apre le note di copertina del nuovo album scrivendo: “Da dove arrivi la mia musica è per me un enigma”.

– Leggi anche: Alessandro Stefana, l'Asso della chitarra

Ripercorrendone il cammino da solista, tuttavia, affiora in controluce un filo conduttore di natura cinematografica: nel 2017 esordì con Fassbinder Wunderkammer, ispirato ai film del regista tedesco e alle relative colonne sonore firmate da Peer Raben, cui è seguito nel 2020 I Should I Have Been a Gardener, realizzato prendendo spunto dai diari di Derek Jarman.

– Leggi anche: Nel giardino di Derek Jarman

E ora ecco The Artistic Image Is Always a Miracle, che rende omaggio ad Andrej Tarkovskij – il titolo parafrasa un’affermazione del cineasta contenuta nel saggio Scolpire il tempo, sostituendo “metonimia” con “miracolo” – e alle partiture di Johann Sebastian Bach da lui utilizzate nei suoi lavori.

L’esteso brano che intesta e conclude il disco scaturisce ad esempio dalla cantata Ich Ruf’ Zu Dir, Herr Jesu Christ, inclusa in Solaris, ripresa qui in voce dalla protagonista come fosse ninnananna e modulando poi in controcanto il suono lamentoso dello strumento con effetto struggente.

Altra citazione ricorrente è quella dell’aria Erbarme Dich, Mein Gott da La passione secondo Matteo (in questo caso il riferimento filmico è a Sacrificio): l’originale compare in “Mein Gott” nell’interpretazione di un mezzosoprano diffusa da un apparecchio radiofonico all’interno di un parcheggio, con conseguente arredo rumorista, mentre l’iniziale “Erbarme Dich” ne rielabora il tema alla chitarra dopo un prolungato e spettrale preludio ambient.

Gli episodi restanti ribadiscono, in modi differenti, l’intenzione narrativa che informa il progetto: l’eloquente “Elegy for Andrej Tarkovskij” coniuga in chiave chitarristica il motivo di Ich Ruf’ Zu Dir… e “Nostalghia” allude espressamente a un altro classico dell’autore sovietico, benché citi musicalmente il corale bachiano Das Alte Jahr Vergangen Ist, riguardante viceversa Lo specchio (ambedue le tracce sono state mixate da Stefano Pilia, implicato insieme a Novaga e ad Adrian Utley dei Portishead nel trio Spiralis Aurea).

L’ingrediente più sorprendente è una registrazione vocale del poeta Arsenij Tarkovskij, padre di Andrej: sostenuta da punteggiatura che pare elettronica, pur non essendola, la si ascolta  durante “And Your Speech Was Filled to Overflowing with Sonorous Power”, da un verso del suo componimento Primi incontri. The Artistic Image… è dunque opera densa in termini concettuali, negli spazi sonori della quale aleggia nondimeno con levità un convinto slancio spirituale.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

oltre

Il mito di Orfeo secondo Sarah Davachi

In The Head as Form’d in the Crier’s Choir la compositrice canadese trae ispirazione da Claudio Monteverdi e Rainer Maria Rilke

 

Alberto Campo
oltre

La morbida confusione di Mabe Fratti

Sentir Que No Sabes è l’inconsapevole capolavoro della violoncellista e cantante del Guatemala

Alberto Campo
oltre

Arooj Aftab, la regina della notte

Night Reign è il nuovo album della cantante e autrice pakistana a New York

Alberto Campo