La Folía, danza di origine portoghese divenuta fonte melodico-armonica di infinite variazioni nel corso di secoli di storia della musica, accompagna la storia del gruppo musicale fondato da Jordi Savall fin dalle sue origini, come una sorta di icona della musica iberica con le sue diferencias e glosas.
Il famoso gambista è tornato a intonarla in varie declinazioni e con altre danze nel concerto presentato a metà febbraio a Roma, nell’Aula Magna della Sapienza per l’Istituzione Universitaria dei Concerti, con i suoi fidi musicisti di Hesperion XXI: Xavier Díaz-Latorre (chitarra), Andrew Lawrence-King (arpa barocca spagnola) e David Mayoral (percussioni).
Anche in questo caso nel titolo del concerto “Folías & Canarios. Dall’Antico al Nuovo Mondo”, era presente l’idea del viaggio, tanto cara al musicista catalano che l’ha esplorata in molti altri e ben più complessi e ambiziosi progetti attraverso numerosi collegamenti tra continenti, epoche storiche e culture musicali.
Sia l’intervista che gli esempi musicali sono stati registrati durante la prova prima del concerto, e nella breve conversazione contenuta in questo podcast Savall parla dell’origine della Folía che come altre danze di origine popolare si è ingentilita nelle sue forme di corte entrando nell’immaginario sonoro dell’arte musicale e divenendo un modello canonico per l’improvvisazione di variazioni.