Macbeth concertante a Napoli
Armiliato sul podio al Politeama
Alle porte del termine dei lavori al teatro San Carlo, quale opera rappresentare se non quella in cui è protagonista implacabile il potere? In questi giorni è in scena, dopo 25 anni di assenza, Macbeth di Giuseppe Verdi, dal 9 al 18 marzo 2023 al Politeama. Il pubblico segue, abbastanza fedele, anche se più che in scena, va in forma concertante, e allora si è tutti concentrati su cantanti, coro, timbri, orchestra, ecc.
Luca Salsi canta il ruolo con colore tondo, non sembra quasi un cattivo, cala nella seconda parte in evidente stato influenzale. Per indisposizione di Sondra Radvanovsky, la prima ha visto impegnata nel ruolo di Lady Macbeth il soprano Daniela Schillaci; possiede arguzia, verve anche nella voce, sale con forza e virtuosismo ma manca quel pizzico di precisione nell'intonazione in più per essere perfetta. Invece Alexander Vinogradov tratteggia un discreto Banco all'inizio, complesso e cinico ma meno incisivo e virtuosistico nel finale. Il resto pochi picchi d'interesse. Giulio Pelligra Macduff, Francesco Castoro Malcom e Luciano Leoni un medico. Completano il cast Chiara Polese (Dama di Lady Macbeth), Giuseppe Todisco (Domestico di Macbeth), Takaki Kurihara (Sicario), Antonio Delisio (Araldo), Giacomo Mercaldo (Prima apparizione), Valeria Attianese (Seconda Apparizione), Maria Antonella Navarra (Terza Apparizione).
L'orchestra è guidata da Marco Armiliato, batte tempi, molte pennellate orchestrali, prima cupe di archi e ottoni, come a sottolineare le difficili condizioni del protagonista, poi presto più chiare e serene nei legni, a richiamare subito l’amena incoscienza che si addice alla smania di potere. Una prova buona il coro anch’egli protagonista. Affiorano stanchezze nella musica del finale che il pubblico ha festeggiato comunque con calore, entusiasmo.
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
A Colonia l’Orlando di Händel tratta dall’Ariosto e l’Orlando di Virginia Woolf si fondono nel singolare allestimento firmato da Rafael Villalobos con Xavier Sabata protagonista
Jonas di Carissimi e Vanitas di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento