L’Accademia di Imola incontra Schumann

Intervista al Prof. Lorenzo Fico, Direttore scientifico dei corsi di laurea dell’Accademia Internazionale di Imola | ARTICOLO IN COLLABORAZIONE CON ACCADEMIA INTERNAZIONALE DI IMOLA

Rocca Sforzesca di Imola, la sede della Fondazione Accademia Internazionale di Imola Incontri con il Maestro
Rocca Sforzesca di Imola, la sede della Fondazione Accademia Internazionale di Imola Incontri con il Maestro
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Dal 24 al 27 novembre 2022 si svolgerà la rassegna Incontri con Schumann. Percorsi pianistici e critici alla Rocca di Imola, progetto promosso dalla Fondazione Accademia Internazionale di Imola.

Abbiamo chiesto al Prof. Lorenzo Fico, Direttore scientifico dei corsi di laurea della storica Istituzione Musicale, di illustrare il ricco programma di iniziative che porta una particolare dedica alla memoria di Antonio Rostagno.

Prof. Lorenzo Fico, di cosa si tratta esattamente?

«Si tratta indubbiamente di un progetto molto ambizioso che, nel nome di Schumann, mette insieme un importante progetto discografico, delle masterclass, un convegno internazionale e, ovviamente, musica dal vivo. In un luogo di assoluto prestigio, come la Rocca sforzesca, che di per sé è un valore aggiunto dell’Accademia. In realtà, la rassegna non è altro che lo specchio di quello che è oggi l’Accademia di Imola: un luogo fisico dove formazione, ricerca e produzione si coniugano insieme e provano a dialogare fra loro al più alto livello possibile».

Il Presidente Corrado Passera, la Sovrintendente Angela Maria Gidaro, il Fondatore Franco Scala
Il Presidente Corrado Passera, la Sovrintendente Angela Maria Gidaro, il Fondatore Franco Scala

Si comincia il 24 novembre con la presentazione di un progetto discografico.

«Il progetto discografico, curato da André Gallo, vice-direttore dell’Accademia del Pianoforte, raccoglie pressoché integralmente l’opera per pianoforte solo di Schumann. Si tratta di 12 CD che da fine mese saranno disponibili su circa 200 piattaforme digitali, e successivamente anche su supporto fisico, prodotti dall’Accademia con la partecipazione di alcuni tra i migliori allievi della scuola. Questo è un punto centrale del progetto. Gli studenti non solo perfezionano il repertorio, ma vengono accompagnati nella loro carriera artistica, sperimentando in prima persona gli aspetti della produzione musicale».

Come si svilupperanno le masterclass strumentali?

«Gli studenti selezionati avranno modo di perfezionarsi con due tra i più grandi didatti contemporanei: Benedetto Lupo, dell’Accademia di Santa Cecilia, e Avedis Kouyoumdjian dell’Universität für Musik di Vienna».

Il programma prevede anche un convegno di studi.

«Con l’avvio dei corsi di laurea, oltre alla formazione ed alla produzione, la ricerca è diventata un ulteriore punto fermo dell’attività dell’Accademia. La scelta di partire dalla produzione pianistica di Robert Schumann, poi, non è casuale, ma un omaggio alla tradizione di questa scuola, nata 40 anni fa proprio intorno a questo strumento da una felicissima intuizione del M° Franco Scala. Per l’occasione, abbiamo messo insieme alcuni dei maggiori studiosi italiani ed europei che presenteranno a Imola i risultati delle loro ultime ricerche sull’argomento».

Jin Ju, nostra docente in concerto su pianoforti storici
Jin Ju, docente dell'Accademia in concerto su pianoforti storici

Quali sono le altre iniziative e quali le istituzioni coinvolte in un progetto di così ampio respiro?

«Oltre alla presentazione del progetto discografico, nella quattro giorni di Imola, avremo diversi momenti musicali, una tavola rotonda sulle prassi esecutive a cura dei maestri di pianoforte dell’Accademia, la presentazione del volume di Anna Quaranta sulla Fantasia op. 17 di Schumann, pubblicato dalla LIM e sostenuto dall’Accademia. Come vede, un progetto molto articolato che si avvale del patrocinio di importantissime istituzioni scientifiche come il R. Schumann-Haus di Zwickau, la Società Italiana di Musicologia, il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, l’Istituto Storico Germanico e l’Accademia Bartolomeo Cristofori».

La rassegna è inoltre dedicata alla memoria del Prof. Antonio Rostagno, musicologo e pianista scomparso prematuramente lo scorso anno: in che modo la rassegna si propone di ricordarlo?

«Visto il rapporto con Schumann che lo ha accompagnato per tutta la carriera professionale, ci è sembrato del tutto naturale dedicare l’evento alla memoria del compianto Prof. Rostagno. Dal volume sui Kreisleriana, passando per i tantissimi articoli e pubblicazioni fino alla ultimissima fatica con la postfazione ai Diari giovanili, il contributo alla conoscenza di Robert Schumann da parte del professore è stato per tutti noi colleghi, studenti, interpreti, semplici appassionati, una vera pietra miliare. Per come lo abbiamo conosciuto, Antonio sarebbe stata la persona più giusta a rappresentare il nostro percorso di Imola. Come lui stesso amava definirsi, un pianista prestato alla musicologia, un musicologo che non ha mai dimenticato di essere un pianista».

André Gallo, vice direttore pianoforte, con Igor Roma, in concerto per due pianoforti con orchestra (entrambi docenti dell'Accademia)
André Gallo, vice direttore pianoforte, con Igor Roma, in concerto per due pianoforti con orchestra (entrambi docenti dell'Accademia)

L'iniziativa coinciderà inoltre con la cerimonia di inaugurazione dell'anno Accademico: come si è evoluta l'offerta formativa dell'Accademia di Imola negli ultimi anni?

«Come dicevo prima, l’Accademia è nata circa 40 anni fa come scuola di alto perfezionamento di pianoforte. Negli ultimi anni la scuola si è profondamente trasformata sia sul piano giuridico, con la trasformazione in Fondazione, che didattico. Oggi può contare su una struttura organizzativa solidissima, sotto la guida di due figure di assoluto prestigio come il Presidente Corrado Passera e il Sovrintendente Angela Maria Gidaro. L’organizzazione didattica, invece, è articolata in otto Accademie differenti relative ad altrettanti indirizzi strumentali che vanno, oltre al pianoforte, dal violino alla viola e al violoncello, dal flauto alla chitarra, dalla composizione alla musica da camera. Dal 2019, poi, i nostri diplomi sono stati riconosciuti equipollenti alle lauree L-3 ed LM-45. Un unicum nel panorama didattico italiano dove la laurea in Musicologia si coniuga con l’indirizzo strumentale».

Lei è il Direttore scientifico di questi corsi di laurea. Perché ritiene che siano un unicum?

«Nel secolo scorso, l’insegnamento musicale è sempre stato distinto tra l’indirizzo compositivo-performativo dei Conservatori e quello musicologico-pedagogico delle Università. La nostra ambizione è proprio quella di sperimentare una “terza via” che provi a mettere insieme questi due indirizzi. Senza rinnegare lo spirito performativo che è nel DNA dell’Accademia, ci piace immaginare gli esecutori di domani come musicisti capaci di spirito critico, in grado di leggere una partitura non solo dal punto di vista tecnico esecutivo ma anche da quello storico e analitico. D’altro canto, Imola gioca un ruolo importante non solo in Italia, e per competere a livello internazionale bisogna necessariamente entrare in quest’ordine di idee».

aula di lezioni universitarie con il Prof. Lorenzo Fico
Aula di lezioni universitarie con il Prof. Lorenzo Fico

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