Fondata nel 2016, L’Accademia Ducale centro studi musicali è una realtà di eccellenza per lo studio, l’esecuzione e la composizione della musica, un polo culturale innovativo per la Basilicata. Unica istituzione del Sud Italia a cui è stato concesso nel 2017 il Patrocinio del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma per le attività legate alla musica sacra e liturgica, in particolare per il corso di “Operatore musicale per la liturgia”.
Ma questa non è l’unica caratteristica di questa realtà iscritta all’Albo dello spettacolo della Regione Basilicata dal 2019 e ammessa al FUS (Fondo Unico dello Spettacolo) per il 2021 dal Ministero della Cultura, la cui sede centrale si trova a Pietragalla (Pz), presso il Palazzo Ducale, mentre ha aperto sedi distaccate ad Acerenza (Pz) presso il palazzo della ex curia vescovile, Senise (Pz), Palazzo San Gervasio (PZ) ed è in procinto di aprirne altre sul territorio lucano.
Un centro decisamente attivo, dunque, animato da tante anime e iniziative programmatiche, che abbiamo cercato di approfondire rivolgendo alcune domande a Giuseppe D’Amico, direttore artistico dell’Accademia Ducale, e a Erminia Nigro, responsabile di produzione della stessa Accademia.
Qual è la genesi del progetto rappresentato dall’Accademia Ducale centro studi musicali?
Giuseppe D’Amico: «L’Accademia Ducale centro studi musicali nasce a Pietragalla, un piccolo borgo della Basilicata, luogo in cui la sensibilità artistica, soprattutto musicale, è molto spiccata. Da qui l’idea di valorizzare questo aspetto e di far sì che Pietragalla diventasse, negli anni, un luogo di incontro per i musicisti, un centro propulsore per la creazione di nuova musica, un polo per lo studio e la ricerca della musica ormai dimenticata per riproporla al pubblico di oggi, fornendogli la giusta chiave di lettura per apprezzare la musica colta, troppo spesso considerata di difficile comprensione.
Abbiamo voluto investire nell’ambito artistico consapevoli che l’arte non è semplicemente un lusso, ma è qualcosa che va oltre il bisogno. Oggi, nello scenario internazionale, l’impatto che la cultura genera sulla “salute” delle persone (sia nella concezione di benessere, sia come fattore preventivo) è dimostrato da numerosissime ricerche empiriche. Abbiamo voluto puntare sulla cultura, consapevoli che essa rappresenta un fattore fondamentale per la promozione del benessere e della salute delle persone, certi dell’importanza delle strategie nelle quali convergono azioni volte a favorire la partecipazione culturale attiva, il benessere psicologico, la coesione sociale e l’empowerment individuale e sociale. È qui che le piccole istituzioni artistiche come la nostra possono giocare, a mio avviso, un ruolo centrale, diventando incubatori di creatività e tecnologia, laboratori di nuove forme di fruizione, che implementino aspetti tecnologici a elevato tasso di innovatività. Sulla scorta di tali presupposti abbiamo cercato, nei primi anni, nella prima fase di costruzione di un programma riconoscibile, nuove sperimentazioni nella composizione e nel coinvolgimento della comunità nel processo culturale ospitando compositori, scrivendo brani cameristici e opere di matrice contemporanea. I piccoli centri non sempre offrono gli stimoli giusti per un’adeguata crescita culturale, o perché lontani dalle grandi città o perché privi di strutture idonee alla valorizzazione delle arti. Noi che abbiamo fondato l’Accademia Ducale, lo abbiamo fatto pensando alle tante opportunità che un polo culturale come il nostro può offrire in termini di sensibilizzazione al bello, con concerti ed eventi che si aprono al territorio, mettendone in evidenza le peculiarità e che si apre al mondo, grazie all’enorme potenzialità del web.
Il web, la rete, i social non sono superficiali strumenti di comunicazione o promozione, ma un luogo, un pezzo di mondo come quello fisico, con le sue infinite sfumature e valori. Il digitale non ha necessariamente un effetto sostitutivo dell’offerta culturale in presenza, ma può rappresentare un elemento di complementarietà in grado di offrire potenziali vantaggi in termini di allargamento della possibile audience, una capitalizzazione delle opportunità creative per lo sviluppo di nuovi prodotti o servizi (culturali, educativi, di marketing), aumento e valorizzazione dell’impatto sociale attraverso un maggiore coinvolgimento della comunità locale. Di qui la consapevolezza che il particolare momento storico che stiamo vivendo offre un’occasione, forse irripetibile, di pensare a quale trasformazione digitale, per l’arte e la cultura, vogliamo per il domani. Nel periodo del lockdown l’Accademia Ducale ha cercato di trasporre sul web la propria, anche se giovanissima, esperienza e quanto prodotto negli anni di attività, sia proponendo programmi dedicati sulla propria web TV, sia con esecuzioni di prime assolute per la comunità pietragallese, presentate nello storico salone del Palazzo Ducale che ospita la sede centrale dell’istituto, sia per tutti quelli che hanno seguito gli eventi live da diversi Paesi. A tal fine, è importante sottolineare come, da parte dell’organo decisionale e artistico dell’Accademia Ducale, la stessa miri a presidiare alcuni aspetti strategici quali l’autenticità e l’estetica delle nuove forme di narrazione al fine di realizzare prodotti in grado di ingaggiare lo spettatore, divenendo, così, appetibili anche per un pubblico che è già abituato a un’offerta digitale molto ampia».
Quali sono le diverse attività che caratterizzano la vostra realtà?
Erminia Nigro: «La nostra realtà è molto variegata. Ciò che maggiormente ci caratterizza è la produzione artistica, la realizzazione di concerti ad opera del nostro Ensemble, composto da musicisti con ottima esperienza cameristica e orchestrale, la cui formazione è arricchita anche da esperienze artistiche internazionali. All’Ensemble è affidato il compito di proporre un repertorio che abbraccia i vari ambiti di interesse dell’Accademia Ducale: il Barocco Iberoamericano, su cui il Centro studi dell'Accademia sta compiendo approfondite ricerche, le composizioni originali per piccole e medie formazioni, sia di compositori del passato che contemporanei, gli adattamenti per l’Ensemble di brani sinfonici e concerti per strumento solista e orchestra, fino ad arrivare alla musica contemporanea esistente e alle a composizioni scritte ad hoc per noi.
L’Ensemble propone stagioni concertistiche che offrono al pubblico l’opportunità di fruire della musica colta in maniera innovativa. I musicisti rivolgono grande attenzione al pubblico, spesso coinvolto attivamente nell'ascolto dei brani proposti che vengono non soltanto eseguiti, ma anche raccontati grazie ad informazioni e aneddoti sulla loro genesi, sui compositori e il periodo storico in cui sono stati scritti. Il dialogo e la condivisione della conoscenza, che avviene in questo proficuo scambio tra musicisti e pubblico, consente di sperimentare una nuova fruizione della musica. I musicisti dell’Accademia sono aperti alle innovazioni, alle sperimentazioni e alla creazione di nuova musica: è da questo che nasce la collaborazione con compositori contemporanei ai quali vengono commissionate opere originali scritte appositamente per loro ed è per questo che vengono organizzati annualmente dei concorsi di composizione che consentono ai compositori di realizzare brani ispirandosi a dei temi specifici, brani che vengono poi eseguiti dall’Ensemble dell’Accademia Ducale. Uno degli esempi di questa collaborazione è la Rassegna di musica sacra Sursum corda, nata nel 2019, con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio musicale contemporaneo sacro, offrendo proposte di alto livello culturale e spirituale, frutto dell’incontro tra compositori ed esecutori dei giorni nostri. Innovazione nel solco della tradizione è il fil rouge che unisce, in una linea ideale spazio-temporale, la musica sacra dei padri e le sperimentazioni contemporanee affidate ai compositori dei giorni nostri. La prima edizione, con tema liturgico-musicale sul testo dello Stabat Mater ha offerto, nel solco della grande tradizione musicale sacra, una riflessione sulla Passione di Cristo in chiave contemporanea, grazie a opere inedite, scritte da tre compositori dei giorni nostri che hanno proposto versioni diverse per stile e sensibilità, abbracciando più rami della cultura musicale, italiana e internazionale: Jean- Christophe Rosaz, compositore francese di fama internazionale, Daniele Corsi compositore romano, Giuseppe D'Amico, lucano, Direttore artistico dell’Accademia Ducale. L’evento è stato patrocinato dalla Camera dei Deputati per il suo alto valore artistico e culturale. La rassegna si è svolta il 14 aprile 2019 a Pietragalla, presso la Chiesa Madre, al cospetto di un crocifisso ligneo di gran pregio. I brani della seconda edizione che ha avuto come tema il Magnificat, sono stati commissionati tramite l’omonimo concorso pubblico nazionale, patrocinato dalla SIMC – Società Italiana Musica Contemporanea, il collaborazione con il CIDIM. Il brano vincitore, del M° Giovanni Claudio Traversi, e il brano del M° Donato Falco (menzione speciale della giuria del concorso), sono stati eseguiti in un concerto in prima assoluta a Pietragalla presso il salone del Palazzo Ducale, il 22 agosto 2020, e contemporaneamente online per consentirne la fruizione ad un più ampio pubblico.
Altro esempio è il concorso di composizione “Mario Perrucci”, dedicato alla memoria del compositore, patrocinato da AIAM (Associazione Italiana Attività Musicali), CIDIM (Comitato Nazionale Musica), Conservatorio Statale di musica “G. Rossini” di Pesaro, di cui il M° Perrucci è stato direttore, PIMS (Pontificio Istituto di Musica Sacra), SIMC (Società Italiana Musica Contemporanea), media partner RadioCEMAT. Il brano vincitore del concorso, è stato eseguito in prima assoluta dall’Ensemble dell’Accademia Ducale il 16 agosto 2021 a Pietragalla».
Giuseppe D’Amico: «L’Accademia Ducale punta alla valorizzazione del patrimonio musicale italiano ed internazionale. Da questo desiderio è nato un Centro Studi che si occupa sia della musica del passato, sia di quella contemporanea e dei giorni nostri, alla quale l’Accademia riserva una particolare attenzione. Uno dei temi della ricerca sulla musica antica è quello della riscoperta del Barocco Iberoamericano, strumento di evangelizzazione dei popoli dell’America Latina e stile riproposto nella costruzione di edifici sacri. Per indagare più a fondo sull’argomento, l’Accademia Ducale ha intrapreso delle collaborazioni con eminenti personalità nel campo della musica, dell’architettura e della cultura del Perù e ha stretto una collaborazione con l’Associazione del Lucani in Perù al fine di creare un ponte tra l’Italia e l’America. I risultati degli studi finora svolti sono diffusi dalla Web TV dell’Accademia Ducale, con puntate tematiche e ospiti di rilievo. Uno dei prodotti di queste ricerche è il concerto Ah del dìa de la fiesta realizzato il 6 gennaio 2021. Una coproduzione italo-sudamericana a cura dell’Accademia Ducale e di alcuni partner peruviani: Lima Triumphante, Maestrisimo, Associazione dei Lucani in Perù. Realizzato interamente online per via delle restrizioni dovute alla pandemia, il concerto è nato dall’esigenza di presentare al pubblico un patrimonio musicale di grande pregio, ancora sconosciuto in Italia e poco conosciuto in Sudamerica, frutto di studi e ricerche sul Barocco Iberoamericano ad opera del Centro studi dell’Accademia Ducale in collaborazione con studiosi, musicisti e musicologi del Perù, Messico, Argentina, Colombia che hanno portato alla luce importanti spartiti composti da missionari italiani, principalmente del Sud Italia, alcuni dei quali non venivano eseguiti da quasi trecento anni. Il concerto ha coinvolto musicisti provenienti da diversi Paesi: Italia, Perù, Messico, Argentina, Uruguay, Spagna, Cuba, Stati Uniti. Per l’Italia hanno partecipato il direttore artistico dell’Accademia Ducale, M° Giuseppe D’Amico e due violinisti dell’Ensemble dell’Accademia, i Maestri Francesca Cicolecchia e Mirko Palmieri. La web TV dell’Accademia Ducale ha dedicato ampio spazio a questo tema con diverse trasmissioni di approfondimento».
Erminia Nigro: «La Web TV, altro caposaldo dell’Accademia Ducale, si è dimostrato un validissimo canale di diffusione delle nostre attività. Nata da un’idea del M° Giuseppe D’Amico, direttore artistico dell’Accademia Ducale, con l’intento di fornire uno strumento di diffusione e condivisione della cultura, inizia la sua programmazione in piena emergenza sanitaria dovuta alla pandemia causata dal Covid-19 che ha avuto come prima conseguenza e forma di prevenzione il distanziamento sociale. Da qui l’idea di utilizzare il web per veicolare contenuti culturali grazie alla presenza di eminenti personalità della musica e della cultura ospiti delle varie trasmissioni che hanno fornito importanti spunti di riflessione sui temi trattati. Attraverso questo canale di comunicazione, l’Accademia Ducale trasmette i propri concerti e offre uno spazio ai nuovi compositori, per far conoscere le loro opere, veicola i risultati delle ricerche effettuate e promuove l’educazione del pubblico su temi inerenti la produzione classica, con guide all’ascolto dei concerti. La Web TV ci ha consentito di farci conoscere in Italia e fuori e di stringere importanti relazioni con enti e istituzioni italiane e straniere, civili e religiose quali AIAM – Associazione Italiana Attività musicali di cui fanno parte le istituzioni musicali che su tutto il territorio nazionale promuovono, attraverso associazioni concertistiche, orchestre, festival anche Jazz, corsi, concorsi, enti di promozione, la cultura musicale nel nostro paese, il Conservatorio di musica “C. Gesualdo da Venosa” di Potenza con cui abbiamo stipulato una convenzione, l’Accademia ACAL (Academia Corporis Animiquae Linguarum) Leiva's di Klagenfurt – Austria, l’Associazione dei Lucani in Perù e Lima Triumphante (Perù) l’Università per gli stranieri di Siena, centro CILS (centro per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri), il CIDIM (Comitato Nazionale Italiano Musica) che attraverso il proprio sito internet ha dedicato una pagina all’Accademia Ducale, ne promuove le iniziative sul suo sito e sui suoi canali social e ha realizzato due interviste al direttore artistico dell’Accademia e una alla responsabile della produzione artistica, la SIMC – Società Italiana di musica contemporanea - che ha concesso il patrocinio ai nostri concorsi di composizione “Magnificat”, nel 2020 e “Mario Perrucci”, nel 2021. Con la SIMC è nata, inoltre, una collaborazione per la realizzazione di alcune trasmissioni della nostra WebTV: il ciclo di puntate I racconti della musica 1a edizione 2020, 2a edizione 2021 e trasmissioni tematiche con ospite il presidente della SIMC, M° Andrea Talmelli, e due puntate dedicate alla musica contemporanea, con ospiti il M° Talmelli e il prof. Renzo Cresti, musicologo e critico musicale.
L’attività didattica dell’Accademia Ducale si avvale della convenzione con il Conservatorio di musica “Carlo Gesualdo da Venosa” di Potenza ed è gestita dall’Accademia e curata dall’Istituto di musica “Mons. Corrado Ursi”, propone corsi di musica per allievi di ogni fascia di età, a partire dai 3 anni. Il percorso di studi, in linea con quello del Conservatorio di Potenza, è impostato su tre livelli didattici: propedeutico, regolare e di perfezionamento, finalizzati al conseguimento del titolo accademico. All’attività didattica si affianca quella di Alta formazione, con docenti di chiara fama esperti nei vari settori di riferimento. L’ultima attività di alta formazione, in ordine di tempo, è il corso di formazione orchestrale SUONINSIEME, realizzato nel 2021, rivolto ai docenti, a cura del M° Simone Genuini, fondatore e direttore della Juniorchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia».
Venendo alla stagione concertistica 2021 dell’Accademia Ducale centro studi musicali, titolata “I nuovi fiori dell’Accademia”, essa è stata avviata a Klagenfurt, in Austria, il 17 luglio 2021 con il concerto “Matinée Klassik Konzert”: come nasce questa esperienza internazionale?
Erminia Nigro: «Questa esperienza internazionale parte da lontano, da una collaborazione che l’Accademia Ducale ha iniziato con Maribel Leiva-Salazar De Stromberger, direttrice dell’Accademia ACAL Leiva’s e.U di Klagenfurt, sancita anche da un protocollo d’intesa tra le due istituzioni, di cui il concerto realizzato lo scorso 17 luglio è stato non solo coronamento ma anche il trampolino per altre iniziative di scambio che negli anni si realizzeranno. Abbiamo voluto iniziare da Klagenfurt per sottolineare ancora di più la nostra apertura verso il mondo e il carattere internazionale della nostra Stagione concertistica in cui abbiamo proposto diverse prime assolute, con produzioni che spaziano dalla musica contemporanea al Barocco Iberoamericano, con incursioni nella Prima scuola viennese, oltre che nella musica sacra e nell’Opera. Il nome che abbiamo scelto per la nostra Stagione concertistica, I nuovi fiori dell’Accademia, è un omaggio a due composizioni molto diverse e lontane tra loro, sia dal punto di vista cronologico che di linguaggio: I Fiori Musicali (raccolta di brani liturgici per organo) di Girolamo Frescobaldi e Musikalisches Blumengärtlein und Leyptziger Allerley - Piccolo giardino dei fiori musicali (composizione fatta di nove piccoli brani per clarinetto e pianoforte) di Paul Hindemith. Questa dicotomia rappresenta appieno le caratteristiche delle produzioni dell’Accademia Ducale a cui piace spaziare dalla musica antica, sacra, alla musica del presente, dimostrando come il linguaggio musicale non è solo frutto di un’evoluzione stilistica ma anche il risultato dei risultato dei fattori socio culturali del tempo in cui viene composto. Nel corso della Stagione abbiamo proposto il Concerto per clarinetto in La Maggiore, KV. 622 di W.A Mozart, riduzione per ensemble da camera del M° Giuseppe D’Amico e il Concerto per pianoforte N°. 5 “Imperatore” in Mib Maggiore Op.73 di Ludwig van Beethoven, riduzione per ensemble da camera del M° Giovanni Claudio Traversi. Il concerto è stato diretto dal M° Simone Genuini, direttore d’orchestra, fondatore e direttore della Juniorchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma.
Il filone del Barocco Iberoamericano, inserito nella produzione La musica al tempo dei Borboni: un ponte tra il Regno di Napoli e il Viceregno del Perù, ha proposto un interessante parallelismo tra gli autori leccesi del passato e quelli contemporanei, in particolare con il brano Lignum del M° Biagio Putignano, composto per l’Ensemble dell’Accademia, che è stato eseguito nella Cattedrale di Ugento (LE) in occasione del Festival organistico del Salento, oltre ad alcuni dei brani ritrovati in Sudamerica, di cui si è accennato, uno dei quali con adattamento del M° Giovanni Claudio Traversi: la Sonada per clarino, di Ignacio de Jerusalem y Stella. L’Ensemble dell’Accademia Ducale ha proposto al pubblico anche brani di Josè de Orejón y Aparicio e Roque Ceruti, autori quasi del tutto dimenticati in Italia. I concerti di musica contemporanea, proposti durante la Stagione, nascono grazie al prezioso contributo dei compositori dei giorni nostri quali Andrea Talmelli, Gilberto Bosco, Giovanni Claudio Traversi, Biagio Putignano, Damiamo D’Ambrosio, che hanno scritto per l’Ensemble dell’Accademia Ducale. Da questa collaborazione è nata la produzione La commistione delle arti e della tecnologia nell’epoca contemporanea. La peculiarità di questa produzione consiste nella realizzazione di brani scritti ad hoc per l’Ensemble dell’Accademia Ducale da parte di compositori viventi a cui si aggiunge, di volta in volta, una proiezione di video tematici che non sono semplicemente un corredo dell’esecuzione, ma ne arricchiscono il senso e la suggestione, creando nuovi significati e una maggiore immersività, per un coinvolgimento del pubblico ancora più intenso. Il programma di uno dei concerti, in particolare quello del 12 dicembre 2021 nella Pinacoteca D’Errico di Palazzo San Gervasio (Pz), prevede la proiezione di opere d’arte contemporanea di due pittori lucani, viventi, uno dei quali ha realizzato una live performance, ispirato dalla musica eseguita dall’Ensemble dell’Accademia Ducale durante il concerto.
Altra importante produzione della Stagione è La cantata del caffè (Kaffeekantate) di J. S. Bach. Nella versione proposta dall’Accademia Ducale ai cantanti, che si esprimono in lingua tedesca, sono stati affiancati degli attori che hanno interpretato a loro volta i personaggi, esprimendosi in italiano, per rendere l’esecuzione ancor più fruibile e divertente, in modo da sottolinearne ancora di più il carattere giocoso. Uno degli obiettivi di questa produzione, e in generale di tutta la Stagione concertistica, è quello ricostruire il contesto della musica da camera in ambienti simili a quelli in cui questo genere di musica è nato e il Salone del Palazzo Ducale di Pietragalla è l’ambiente ideale per poterlo fare. In tal modo la grande musica da teatro viene diffusa anche in luoghi in cui i teatri non ci sono, e diventa portatrice di bellezza affinché tutti ne possano godere».
Quali sono i progetti futuri dell’Accademia Ducale centro studi musicali?
Giuseppe D’Amico: «Nel futuro, sin dalla prossima Stagione concertistica 2022, vorremmo ancor di più rafforzare il legame tra arte e territorio, tra musica colta ed esperienza di conoscenza in cui essa viene eseguita, con un’attenzione particolare alla sostenibilità. Una prima esperienza in tal senso è stato il progetto Open Opera a Pietragalla, con la realizzazione dell’Opera buffa La serva padrona di Pergolesi, momento culminante del Progetto di Comunità promosso dalla Fondazione Matera 2019, L’evento si è svolto a Pietragalla nell’arco di una giornata: la mattina i visitatori sono stati accompagnati nei luoghi più suggestivi di Pietragalla e all’ora di pranzo hanno vissuto un’esperienza di conoscenza e condivisione autentica “gustando” il territorio grazie ai piatti tipici della festa, preparati secondo le antiche ricette della tradizione. L’ospite, per ricambiare, ha portato in dono un biglietto valido per sé e per chi lo ha accolto, per partecipare insieme, in posti riservati, all’evento serale che si è svolto presso il Salone del Palazzo Ducale di Pietragalla: l’Opera buffa La serva padrona di Pergolesi, realizzata per la parte artistica dall’Accademia Ducale, (lo spettacolo è stato trasmesso anche in diretta web radio) mentre la comunità si è occupata degli aspetti logistici e dell’allestimento scenico. Non è stato, quindi, un evento di élite ma un’esperienza aperta, accessibile anche a chi normalmente non frequenta i teatri. Obiettivo di Open opera a Pietragalla è stato quello di creare un attrattore in grado di incuriosire i turisti e fornire loro l’occasione per invogliarli a visitare il paese e di permettere alle persone del posto e ai visitatori di poter godere di un’offerta culturale più ampia e diversificata. Questa stessa formula di ospitalità culminante in un evento artistico è stata replicata con successo durante il concerto La cantata del caffè, del 21 novembre 2021. In quell’occasione, per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, abbiamo offerto al pubblico la possibilità di “gustare il territorio e nutrire lo spirito”. Gli spettatori hanno raggiunto Pietragalla fin dal mattino e sono stati accompagnati dalla Pro Loco in una visita alle bellezze del luogo, a partire dal Parco urbano dei Palmenti, fino al suggestivo centro storico. Successivamente hanno gustato i prodotti tipici del luogo per poi raggiungere il Palazzo Ducale, luogo in cui si è svolto il concerto.
Sulla stessa scia dei progetti precedenti, stiamo ora lavorando al progetto Teatro del dono e della condivisione.
Forti delle esperienze pregresse, ci siamo resi conto dell’importanza della condivisione, di una nuova concezione del teatro, concepito non come organismo elitario, ma come luogo che si apre all’accoglienza intesa come dono e condivisione. L’obiettivo è quello di aprire le porte della comunità ospitante ai visitatori che arrivano in un luogo attratti dall'idea di visitare un borgo d'Italia per scoprirne la vita e tornare a casa con il ricordo di un incontro umano sincero. Dono: la genuinità dell'incontro è la vera scoperta di chi viaggia e di chi ospita ma il valore di una tale esperienza spesso si esaurisce nella logica dell'ospitalità turistica. Con il concerto si innesca, invece, una modalità di scambio reciproco per chi, oltre ad usufruire delle strutture ricettive del luogo, voglia essere ospitato dalle famiglie. In questo caso, l’ospite porta in dono il biglietto valido per sé e per chi lo accoglierà, mentre le famiglie ospitanti avranno modo di assistere al concerto donando la propria ospitalità a tavola. Frugalità e Generosità: le famiglie che ospitano daranno la preferenza alla preparazione di prodotti e piatti della tradizione contadina locale offrendo un esempio di accoglienza spontanea e genuina certamente inedita per un turista. Apertura: un concerto di musica colta viene spesso percepito come oggetto di fruizione elitaria, destinato ai pochi adepti che vi hanno accesso per cultura e possibilità economiche. Con il progetto Teatro del dono e della condivisione la fruizione di un concerto di musica colta raggiunge il cuore di una piccola comunità. A seconda del periodo dell’anno in cui ci si trova, organizzeremo concerti sia all’interno sia all’aperto, in particolare nel Parco urbano dei Palmenti di Pietragalla. Abbiamo in mente di organizzare un Festival in questo luogo simbolo di Pietragalla, molto suggestivo che rappresenta un unicum per via della sua estensione, per le caratteristiche geologiche dell’area, per l’omogeneità riscontrata nelle singole realizzazioni, per il sistema costruttivo, per l’originalità formale e paesaggistica. Proprio l’originalità di quest’area, ancora poco valorizzata e che ha quasi del tutto perduto la sua funzione originaria, quella della pigiatura dell’uva, offre lo spunto per farla diventare un teatro e uno spazio espositivo en plein air dove poter svolgere dei concerti utilizzando tutta la loro superficie che, opportunamente allestita, possa rendere questo luogo ancora più attrattivo per il visitatore. Il progetto ha l’intento di riqualificare e valorizzare i Palmenti attraverso un evento culturale mantenendo inalterate le loro caratteristiche in maniera diversa attraverso un allestimento temporaneo ecosostenibile. L’idea è quella di utilizzare delle tecnologie facilmente reperibili, smontabili ed amovibili senza intaccare le strutture dei Palmenti esistenti. Grazie al processo artistico ideato, si potrà leggere il suo patrimonio materiale ed immateriale valorizzandolo attraverso un sistema integrato di pedane e sedute in pallet con dei cuscini, compatibili con gli spazi esistenti, lungo il percorso emozionale ideato ad hoc dove il fruitore potrà assistere all’evento. Un percorso che diventa l’occasione per riflettere sullo speciale rapporto tra natura e artificio, tra tessuto urbano e paesaggio, sotto una visione alternativa a quella a cui usualmente il turista è abituato.
Speriamo, dunque, con le nostre attività assistere ad un risveglio delle coscienze, ad un ritorno della centralità dell’uomo, non come generatore di profitto, ma come essere senziente e in quanto tale meritevole di attenzione al di là della sua capacità produttiva. Un uomo che, spero, riscopra il rapporto con l’altro e con la natura, che ascolti la bellezza che lo circonda, un uomo che ritrovi, dunque, l’amore per se stesso e non per le cose e possa vivere delle esperienze che lo aiutino ad ascoltare in profondità ciò che di bello ci è stato lasciato da chi ci ha preceduto, riscoprendone il messaggio ispiratore e spogliando il nostro ascolto da ogni sovrastruttura per tornare ad un ascolto piacevole che possa alleviare il nostro animo».
Ermina Nigro: «Ha detto di noi Renzo Cresti, celebre musicologo e critico musicale: “Ce ne fossero di realtà culturali così attive su più fronti, che riescono a diversificare l’offerta da quella formativa a quella specialistica, proponendosi sia a livello di concertismo sia a livello di ricerca di studi, il tutto con indubbia professionalità e profonda passione, non solo un vero fiore all’occhiello per la Basilicata ma pure un esempio illuminante per tutti su come si possa fare musica e cultura”».
Per informazioni: www.ducaleacademy.it.