La musica politica di Louis Andriessen

È morto a 82 anni Louis Andriessen, uno dei compositori più originali ed eclettici della sua generazione

Addio a Louis Andriessen
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È scomparso in una casa di riposo di Weesp all’età di 82 anni Louis Andriessen, il più importante compositore olandese della sua generazione. Compositore dalla cifra eclettica, Andriessen si era imposto per una versione molto personale del minimalismo di matrice americana, aperto a influenze diverse, da Stravinskij al jazz alla musica popolare anche se gli esordi erano stati all’insegna del serialismo che dominava il pensiero musicale nei primi anni Cinquanta.

Louis Andriessen era nato il 6 giugno 1939 a Utrecht. La sua era una famiglia di musicisti. Dalla madre ricevette le prime lezioni di pianoforte, mentre il padre Hendrik, organista e compositore, insegnò nei conservatori di Amsterdam e L’Aja. Compositore era anche lo zio Willem così come i fratelli Caecilia e Juriaan. Fu quest’ultimo, vincitore di una borsa di studio della Rockfeller Foundation nel 1949, a fargli conoscere grazie ai dischi acquistati negli Stati Uniti la musica jazz, che esercitò una influenza duratura nel linguaggio musicale di Andriessen. Diplomatosi al Conservatorio Reale de L’Aja nel 1962, Andriessen studiò in Italia e a Berlino con Luciano Berio.

Molto vario e articolato il suo catalogo che comprende composizioni per orchestra e musica da camera, musica vocale e pezzi corali, musica per ensemble di ottoni ma anche per pianoforte, organo, clavicembalo e percussioni. Non mancano i lavori per il teatro musicale che sfuggono a un’ovvia classificazione di genere: fra questi De Materie, assemblaggio di testi e umori molto diversi e distanti, commissionata dall’Opera Nazionale Olandese e allestita da Robert Wilson per la prima assoluta del 1988 ad Amsterdam (ripresa e riallestita anche da Heiner Goebbels nel 2014 a Duisbug nel quadro della Ruhrtriennale), e Writing to Vermeer, opera del 1998 realizzata in collaborazione con Peter Greenaway, autore del libretto come di The Death of a Composer. Rosa, divenuto anche un film televisivo nel 1993.

Sua è anche La Commedia, un film opera su Dante e il Vecchio Testamento. Il suo ultimo lavoro Theatre of the World, presentato alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles nel 2016, racconta la vita del gesuita Athanasius Kircher, illustre rappresentante dell'enciclopedismo del XVII secolo, attraverso canzoni infantili, musica jazz e musica in stile barocco.

Deciso assertore delle connessioni fra musica e politica, nel 1969 Luis Andriessen fu protagonista con altri giovani musicisti di una clamorosa protesta al Concertgebouw di Amsterdam, attaccato in quanto tempio elitario e per la moribonda programmazione musicale. Ma nel 1976 proprio il Concertgebouw accolse la prima assoluta del suo De Staat per solisti vocali, fiati, archi e chitarre elettriche, il suo personale contributo al dibattito fra musica e politica ispirato alla Repubblica di Platone.

Solo qualche anno prima, nel 1972, Andriessen aveva scritto musica di protesta contro la guerra del Vietnam e fondò l’ensemble “De Volharding” (La Perseveranza) composto da sassofoni, ottoni, basso e pianoforte, «un’orchestra di strada di sinistra, quasi una piccola big band» secondo le sue parole. «Molti compositori considerano l’atto del comporre, in qualche modo, come al di sopra del condizionamento sociale», ha detto una volta Andriessen, «Io contesto questa idea».

«Molti compositori considerano l’atto del comporre, in qualche modo, come al di sopra del condizionamento sociale. Io contesto questa idea».

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Articolo in collaborazione con Fondazione Busoni

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