Giovani cantanti a Trapani

il rilancio del Luglio Musicale Trapanese con la ripresa del Concorso “Giuseppe Di Stefano”: parla Matteo Beltrami 

La tradizione dei Misteri sulle note dello Stabat Mater, Trapani, Concorso Giuseppe Di stefano
La tradizione dei Misteri sulle note dello Stabat Mater a Trapani (foto di Francesco Ferla)
Articolo
classica

Aria di novità al Luglio Musicale Trapanese, dove dallo scorso gennaio si è insediato alla direzione artistica Matteo Beltrami. Genovese, classe 1975, Beltrami vanta già una lunga carriera di direttore d’orchestra teatri di tradizione e fondazioni liriche nazionali oltre che in numerosi teatri lirici internazionali.

A Trapani Beltrami arriva forte della positiva esperienza al Teatro Coccia di Novara, dove è direttore musicale dal 2017 ed è stato direttore artistico “ad interim” per la stagione 2018/19 oltre ad aver ideato il festival “Fuori di Coccia” con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio musicale della Cappella del Duomo di Novara attraverso il recupero di composizioni scritte dai vari musicisti che vi si sono succeduti alla guida dal Seicento al Novecento.

Matteo Beltrami
Matteo Beltrami

A Trapani, Beltrami esordisce con due novità: uno spettacolo visto a Pasqua, che prende spunto da una tradizione antica della città siciliana, e il rilancio del Concorso Lirico Internazionale “Giuseppe Di Stefano” dopo un’assenza che dura dal 2009. Creato nel 1994 per volontà dell’allora direttore artistico del Luglio Musicale Trapanese Francesco Braschi, il concorso ebbe come primo presidente di giuria proprio il grande tenore siciliano affiancato da Jon Vickers e Rolando Panerai. Nel corso degli anni, il concorso trapanese è stato il trampolino di lancio di carriere brillanti per numerosi cantanti lirici dal profilo internazionale come Dimitra Theodossiou, Antonino Siragusa e Nicola Alaimo.

Giuseppe Di Stefano
Giuseppe Di Stefano

Con Matteo Beltrami abbiamo parlato del rinato Concorso “Di Stefano” e dei programmi per il suo Luglio Musicale Trapanese in questa conversazione per i lettori del giornale della musica.

Maestro Beltrami, lei è fresco di nomina alla direzione artistica dell’Ente Luglio Musicale Trapanese e già ha portato due importanti novità: uno spettacolo ispirato alla Processione dei Misteri nella scorsa Pasqua, e presto tornerà il Concorso “Giuseppe Di Stefano” dopo una lunga assenza. Lei ne ha parlato come di “due iniziative importanti per Trapani”: vuole spiegare perché?

«Essere direttore artistico di un teatro di tradizione significa incominciare un dialogo proficuo con il territorio in cui il teatro si trova e portarlo avanti nel tempo. Ogni città ha caratteristiche, esigenze e ambizioni diverse ed è compito del responsabile della programmazione artistica del teatro conoscerle, capirle e veicolarle attraverso i propri prodotti culturali. La ripresa del Concorso Lirico Internazionale “Giuseppe Di Stefano”, nel centenario della nascita del grande tenore, è stata da subito una priorità sia per dare alle nuove generazioni di artisti colpiti duramente da questo periodo di inattività forzata un segnale di speranza, sia per mandare un preciso e inequivocabile messaggio alla città di Trapani: è il momento propizio affinché il Luglio Musicale Trapanese, da istituzione culturale con una programmazione d'interesse pressoché locale, posizioni l'asticella degli obbiettivi artistici decisamente più in alto».

Vuole raccontare da quali suggestioni è nata la sua opera da camera La tradizione dei Misteri sulle note dello Stabat Mater visto nella scorsa Pasqua a Trapani?

A gennaio scorso, appena arrivato a Trapani per la firma del contratto, ho avuto subito sentore, incontrando tante persone, che il fatto di non poter effettuare per il secondo anno consecutivo la Processione dei Misteri costituiva per i trapanesi un problema delicato e doloroso. Non conoscevo questa tradizione secolare; ho letto molto sull'argomento e ho chiesto di visitare la Chiesa del Purgatorio dove i gruppi scultorei portati in processione il Venerdì Santo vengono tenuti in custodia durante l'anno; è stato allora che mi è balenata l'intuizione di un'“opera da camera” nella quale, sulle note dello Stabat Mater di Pergolesi, sarebbero andati componendosi tutti i Misteri sotto forma di tableaux vivants. L'idea è subito piaciuta all'Amministrazione comunale e al Consigliere Delegato dell'Ente e, nonostante il poco tempo a disposizione vista l'imminenza della Pasqua, tutto sembrava allinearsi come per magia: entusiasmo, incanto e bellezza hanno accompagnato la realizzazione di questo primo spettacolo che ha avuto un successo ben oltre le mie aspettative.

Il Concorso “Giuseppe Di Stefano” torna dopo oltre dieci anni di assenza: c’era bisogno di un altro concorso di voci liriche?

«Mai come in questo momento i giovani artisti hanno bisogno di iniziative che li aiutino a farsi conoscere e che “diano il la” alla loro carriera: un concorso lirico è sicuramente un mezzo assai efficace a patto che possegga determinate caratteristiche».

Quali sono le peculiarità del Concorso “Giuseppe Di Stefano”?

«Al di là dei premi in denaro, che hanno lo scopo di aiutare il giovane cantante ad affrontare le continue e ingenti spese inerenti al proprio percorso di studio, sono due gli aspetti basilari che fanno davvero la differenza: una giuria di altissimo profilo e la possibilità di ricevere delle scritture artistiche attraverso cui iniziare a muovere i primi passi sul palcoscenico. Il Concorso Di Stefano soddisfa appieno entrambi i requisiti, potendosi fin da subito posizionare, considerata la sua storia, fra i concorsi con più prestigiosi in Italia».

Nel passato ai vincitori venivano assegnate scritture per ricoprire i ruoli delle produzioni del Luglio Musicale Trapanese oltre che per altre produzioni liriche estive in Sicilia. Sarà così anche per questa edizione e le prossime?

«Nella sostanza sarà così anche per questa edizione ma capovolgendo il meccanismo. In passato venivano messi a concorso i ruoli di un'opera precedentemente scelta. Per esempio si decideva prima che si sarebbe messa in scena La traviata di Verdi e dal concorso si cercavano i ruoli di Violetta, Alfredo, eccetera ... Il “pericolo” di questo modus operandi è che potrebbe verificarsi l'evenienza di non trovare voci adatte al ruolo o, per avere qualcuno che lo ricopra, scendere a compromessi con una voce non del tutto adatta. Un po' come confezionare prima un bell'abito e poi cercare una modella su cui vesta in modo impeccabile. Io preferisco prima trovare l'indossatrice che meriti la passerella e poi cucirle addosso l'abito. Per cui sceglieremo prima le voci per poi programmare un titolo nella prossima stagione appositamente pensato in base alle loro caratteristiche».

Accanto alla giuria ufficiale presieduta dal sovrintendente del Teatro Regio di Torino, Sebastian Schwarz, ci sarà anche una giuria di critici musicali: perché l’idea di creare due giurie in concorrenza?

«Ho voluto tenere ben distinte le due giurie invece che averne una eterogenea. Quella ufficiale è composta solo ed esclusivamente da direttori artistici, sovrintendenti e agenti di chiara fama; tutte persone responsabili delle scritture degli artisti nell'ambito di importanti stagioni liriche. Poi mi piace che i giovani cantanti abbiano la possibilità di confrontarsi da subito con una figura professionale che si troveranno di fronte tutta la vita: il critico musicale».

Quest’anno si celebra il centenario di Giuseppe Di Stefano e il Luglio Musicale Trapanese lo ricorderà con lo spettacolo inaugurale: vuole offrire ai lettori del gdm qualche anticipazione?

«Il prossimo 24 luglio Giuseppe Di Stefano avrebbe compiuto 100 anni e mi è sembrato naturale fissare tale data come inaugurazione della stagione lirica 2021. I vincitori di questa edizione del concorso e alcuni tra i premiati delle passate edizioni si esibiranno in un concerto di gala con arie d'opera del grande repertorio, accompagnati dall'orchestra dell'Ente. Inaugurare con una Gala d'Opera all'interno del quale si esibiranno i protagonisti della stagione a venire, diventerà un appuntamento fisso nei prossimi anni».

Come immagina di trasformare il Luglio Musicale Trapanese sotto la sua direzione artistica?

«Mi conceda una metafora calcistica: il Luglio Musicale Trapanese è una squadra (una squadrona, direi... con oltre cento giocatori!) che negli ultimi anni ha giocato, alcune volte posizionandosi a metà classifica altre più in alto, sempre in una certa categoria senza mai avanzare o retrocedere. Il presidente della squadra, in questo caso il sindaco di Trapani, ha chiamato un nuovo allenatore con l'obiettivo di salire di categoria. Il compito dell'allenatore è capire cosa e chi cambiare rispetto al passato, procedere a una campagna acquisti mirata e motivare la nuova squadra verso gli obbiettivi prefissati».

«Il Luglio Musicale Trapanese è una squadra che negli ultimi anni ha giocato, alcune volte posizionandosi a metà classifica altre più in alto, sempre in una certa categoria senza mai avanzare o retrocedere».

«In particolare, il Luglio Musicale, pur essendo sovvenzionato dal FUS come Teatro di Tradizione, ha la fortuna di possedere uno splendido teatro all'aperto e molte location sparse per la città che gli permettono (e questa sarà la scommessa da vincere!) di pensare ad una proposta culturale estiva più vicina alla concezione di un Festival, che si affiancherà ad una proposta invernale per dare una maggiore continuità alla programmazione».

In concreto, cosa potranno vedere gli spettatori a Trapani nella prossima estate?

«Non posso anticipare molto prima della conferenza stampa di presentazione della stagione 2021, ma essa sarà in grado di soddisfare un pubblico assai eterogeneo. Saranno presenti titoli del grande repertorio operistico interpretati da artisti di calibro internazionale (alcuni mai stati a Trapani o assenti da molti anni); inoltre, un teatro che manifesti l’ambizione di guadagnarsi una leadership all'interno del panorama musicale nazionale non può non dare giusto risalto al Novecento storico e a nuove commissioni in prima esecuzione assoluta. Completeranno la programmazione concerti sinfonici e da camera, opere pocket per turisti e neofiti, recital e flashmob in tutta la città. L'intera Trapani, sempre nel pieno rispetto delle norme anti-Covid19, sarà il grande palcoscenico del nuovo Luglio Musicale, l'istituzione culturale cardine del territorio, una fucina di idee, un luogo di aggregazione e soprattutto un'eccellenza che tutti i trapanesi dovranno essere fieri di possedere. Perché un teatro non è proprietà di una classe dirigente, di un direttore, degli artisti che vi lavorano o del pubblico che lo frequenta. Il Teatro è un bene di tutti».

A Novara, dove è direttore musicale del Teatro Coccia dal 2017, ha siglato un accordo di collaborazione il Conservatorio “Guido Cantelli” per la formazione di un’orchestra a cui affidare una parte della produzione musicale del teatro. Un possibile modello anche per Trapani?

«La più importante istituzione culturale cittadina deve instaurare un costante e fecondo dialogo con l'istituzione che ha il compito di formare i musicisti di domani, il Conservatorio di musica. Abbiamo già svolto una turnata di audizioni per la sezione degli archi e prossimamente toccherà a fiati e percussioni. L'obiettivo è quello di stilare una graduatoria di studenti idonei a prendere parte alle produzioni dell'ente così che possano completare il proprio percorso di studio con un'esperienza lavorativa di alto livello, scegliendo così il principio meritocratico di selezione in alternativa alle chiamate dirette per sola anzianità o prassi. L'alchimia si compie quando un ambiente di professionisti qualificati spalanca le porte a giovani talentuosi, offrendo loro la propria esperienza e ricevendone in cambio energia e entusiasmo. Questo discorso vale anche per le tante realtà culturali del territorio con cui abbiamo aperto un dialogo affinché il Luglio Trapanese crei reali opportunità di lavoro ai talenti del territorio che purtroppo in passato non sono stati valorizzati quanto avrebbero meritato».

Estate Musicale Trapanese

Abbiamo detto delle due novità nel suo primo anno di direzione artistica: c’è un progetto che le sta particolarmente a cuore o magari un sogno che vorrebbe realizzare un giorno a Trapani?

«Ho accettato di programmare la Stagione 2021 del Luglio Musicale col fine di traghettare questo teatro di tradizione fuori da una situazione difficile e delicata che si era venuta a creare e che ne metteva a rischio la sopravvivenza. Ho avuto la fortuna di trovare interlocutori intelligenti e sensibili all'interno dell'Amministrazione comunale e una squadra interna al teatro che mi ha riservato un'accoglienza calorosa come mai mi sarei aspettato. Questo è un anno interlocutorio a causa degli strascichi della crisi dovuta alla pandemia e spesso si è costretti a navigare a vista cercando di tenere il timone il più saldo possibile. Per fortuna tutto ciò non ha però impedito di prefissarsi delle mete, due delle quali sono state raggiunte senza troppi intoppi e le prossime settimane saranno dedicate a indirizzare la prua verso le altre. Un Teatro di Tradizione, grazie ad una conformazione agile e snella dovuta alla mancanza di masse artistiche fisse, può rapidamente cambiare rotta, rigenerarsi e imporsi come punto di riferimento al pari di enti lirici più blasonati così come ha dimostrato per esempio il Coccia di Novara negli ultimi anni. Se a questo si aggiunge una forte potenzialità in fatto di location adatte allo spettacolo dal vivo e di presenza di un pubblico variegato, i numeri per una crescita esponenziale del Luglio Musicale ci sono tutti».

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