Morricone da riscoprire

Esce in ristampa per Wewantsounds la colonna sonora di Peur sur la ville di Ennio Morricone

Peur sur la ville - Morricone colonna sonora
Disco
oltre
Ennio Morricone
Peur sur la ville OST
Wewantsounds
2020

Le musiche fanno a volte traiettorie imprevedibili. Si fanno riscoprire dopo anni, ritrovano un’attualità che magari non avevano all’origine, vengono ristampate in un altro angolo del globo e così via…

Nel caso di Ennio Morricone, per esempio, abbiamo assistito negli ultimi decenni a una vera e propria frenesia hipster nel riscoprire, remixare, campionare, “riterritorializzare” deleuzianamente colonne sonore più o meno dimenticate. 

E a noi italiani questo “patrimonio nazionale” sembra alla fine essere sempre stato parte del DNA – con mamme che canticchiavano scion scion mentre cucinavano e tu non sapevi nulla di Giù la testa – e al tempo stesso estraneo e straniante come un thriller visto su un’emittente locale di notte fonda. 

Ne è stato un esempio mirabile The Big Gundown, il progetto che John Zorn ha dedicato alle musiche di Morricone alla metà degli anni Ottanta. In questa geniale rilettura in chiave avant downtown ritrovavamo brandelli familiari di Giù la testa e C’era una volta il west, ma anche temi che la maggior parte di noi non conosceva o ricordava.

Uno di questi è certamente “Peur sur la ville”, che arrivava subito dopo la scioccante “shakerata” stilistica della title track iniziale e ti si piantava in testa come un chiodo arrugginito con quell’angoscioso ostinato di piano e l’armonica che lasciava lo spazio alle torturate linee del sax di Tim Berne e della chitarra di Arto Lindsay.

Pezzone, non c’è che dire, ma non tutti ricordavano il film francese del 1975 da cui era tratto, un film che in Italia – probabilmente per cavalcare al botteghino la moda del poliziottesco alla Maurizio Merli – era stato reintitolato Il poliziotto della brigata criminale, nome non proprio memorabile e che non rende appieno il dinamico mix tra polar, thriller e poliziottesco che attraversa le due orette della pellicola, con un acrobatico Jean Paul Belmondo alla caccia di un maniaco.

Il regista era Henri Verneuil, professionista navigato e flessibile (aveva diretto i suoi primi film a inizio anni Cinquanta), con cui Morricone aveva già una consolidata collaborazione, inaugurata con I cannoni di San Sebastian e proseguita con Il clan dei siciliani, Gli scassinatori, Il serpente e I come Icaro

La colonna sonora completa trova ora una fantastica ristampa in vinile da parte della WeWantSounds, che raccoglie su quattro facciate tutto l’edito e l’inedito a disposizione, riallineando all’interno del flusso le bonus tracks già conosciute e un paio di novità assolute, tra cui una versione alternativa di “Minaccia telefonata”.

Ritroviamo così il tema principale, con il battito cardiaco della cassa che preannuncia l’ostinato pianistico, il fischio dell’immancabile Alessandroni Alessandroni e l’armonica (due “firme” inconfondibili della tensione morriconiana), ripreso in altri punti di tensione, ma anche momenti più coloristici con l’utilizzo del ritmo di valse musette, le morbide distese melodiche sugli archi (come in “Le Tellier e Helene”) e l’uso della chitarra a cucire fili elettrici sopra la città. 

Leggi anche: Wewantsounds, il piacere della riscoperta

La ristampa contiene anche alcune note curate da AM insieme a Jean-Benoît Dunckel degli Air e una copertina disegnata dall’illustratore Eric Adrian Lee a partire dalle foto del film. 

Originariamente pensato per il Record Store Day di aprile, arriverà nei negozi ad agosto. Gli appassionati di Morricone, ma non solo, non se la lascino sfuggire!

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