I 100 anni di Bruno Maderna in 10 dischi

Nel centenario della nascita di Maderna, 10 storiche registrazioni riconsegnano l’essenza musicale del grande compositore e direttore veneziano

Bruno Maderna 100 anni
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Il 21 aprile di cento anni fa nasceva a Venezia Bruno Maderna. Compositore, direttore d’orchestra e insaziabile studioso, per Maderna la musica non aveva segreti al punto da lasciare un segno indelebile tanto nel repertorio antico quanto in quello moderno. Grazie alla sua capacità di saper sfruttare al meglio i mezzi e le tecniche a sua disposizione, scrisse per radio, musica elettronica (con Luciano Berio fondò lo Studio di Fonologia della RAI di Milano), dal teatro musicale al jazz, fino alla musica da film.

Avviato allo studio del violino dal nonno paterno, al ritmo di dodici ore di esercizi al giorno con un chiodo piantato nell’impugnatura dello strumento per obbligare la mano stanca a non perdere la posizione, a soli sette anni Maderna esordì da solista con il Concerto di Bruch sul palco del Teatro alla Scala di Milano. L’anno successivo Brunetto, così come veniva chiamato quel bambino dal caschetto scuro, ne diresse l’Orchestra. Nessuno avrebbe mai immaginato che quel ragazzino sarebbe diventato una delle personalità più influenti della musica a livello internazionale, un gigante della musica forse oggi ingiustamente bistrattato proprio in patria.

Dopo i primi studi musicali, i corsi di perfezionamento in composizione e direzione con Gian Francesco Malipiero e Hermann Scherchen, la dura esperienza della guerra e la resistenza partigiana, nel 1947 Bruno Maderna fu invitato a insegnare composizione al Conservatorio di Venezia dove conobbe Luigi Nono, allora suo allievo. Dal 1950 avviò un’incessante carriera di direttore d’orchestra senza mai abbandonare l’attività compositiva. Approdato a Darmstadt, dove entrò in contatto con i protagonisti della Nuova Musica, incontrò la sua seconda moglie e vi si stabilì fino alla morte prematura nel 1973.

In occasione del centenario della nascita dell’autore di Musica su due dimensioni, ripercorriamo la strepitosa carriera di questo straordinario musicista attraverso una selezione di dieci dischi storici pronti a riconsegnarci la visione musicale di Bruno Maderna, sempre ampia e moderna, sapendo di fare un torto a quella preziosissima produzione che per vari motivi non ha potuto trovare posto tra i solchi di un vinile.

 

1. Le Suite di Johann Sebastian Bach

Grande cultore e profondo conoscitore della musica antica, Maderna trascrisse tanto i virginalisti inglesi quanto le Frottole del Quattrocento italiano, lavori che diresse alla Rai di Torino nel 1963, così come la musica di Giovanni Gabrieli. Realizzò inoltre l’orchestrazione dell’Orfeo di Monteverdi che eseguì nel 1967 ad Amsterdam per la regia di Raymond Rouleau. Con l’Orchestre Philharmonique De La Haye incise le Suite BWV 1067 e BWV 1068 di Johann Sebastian Bach. Del compositore tedesco eseguì anche il Magnificat BWV 243a, a capo dell’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese con Hedy Graf, Hildegard Laurich, Adalbert Kraus e Michael Schopper solisti.

2. Wolfgang Amadeus Mozart, il prediletto

Di Wolfgang Amadeus Mozart, uno dei compositori più amati, Maderna incise una serie di arie con il soprano Irma Bozzi Lucca. Con Halina Lukomska affrontò invece Exultate Jubilate K 165, mentre nell’ultimo periodo diresse anche il Concerto K 466 con la Philadelphia Orchestra e Vladimir Ashkenazy al pianoforte.

3. Il teatro di Béla Bartók

La prima produzione compositiva di Maderna muove i suoi passi dall’eredità musicale di Béla Bartók. Del compositore ungherese, Maderna affrontò l’opera teatrale Il mandarino meraviglioso, incidendone la Suite strumentale con l’Orchestra Nazionale di Montecarlo.

4. La Serenata di Arnold Schönberg

Nel 1957 l’allora direttore del Conservatorio di Milano Giorgio Federico Ghedini affidò a Bruno Maderna il primo corso in Italia di tecnica dodecafonica. Tra gli autori della Seconda Scuola di Vienna, Maderna si sentì particolarmente legato all’universo sonoro di Alban Berg ma non per questo trascurò l’opera di Schönberg, presente con il Concerto per pianoforte anche nel programma in una delle sue ultime apparizioni pubbliche. In quell’occasione Maderna saliva sul podio della BBC Symphony Orchestra con Alfred Brendel solista. Tra le sue diverse incisioni dedicate al padre della dodecafonia, affiora tra tutte quella della Serenata op. 24 con il Melos Ensemble. 

5. Le Serenate di Maderna

Sull’esempio di Schönberg da un lato, e allo spirito di Mozart dall’altro, almeno più di quanto si è portati a immaginare, Maderna comporrà diverse Serenate sia strumentali che con suoni elettronici. In un disco del 1961 il compositore veneziano dirige la sua Seconda Serenata (1957) insieme a Polifonica-Monodia-Ritmica dell’amico Luigi Nono.

6. Le primavere di Igor Stravinsky

Dell’ampia produzione di Igor Stravinsky, Maderna toccò i più diversi ambiti, dal balletto alla musica sacra. In questo video, tratto dalla trasmissione RAI “Specchio sonoro – Profili di grandi compositori del ‘900”, Maderna dirige La sagra della primavera di Stravinsky sul podio dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino.

7. Le Aventures di György Ligeti

Oltre all’opera dei grandi Maestri, Maderna alternava l’esecuzione di musiche dei colleghi più giovani purché qualitativamente interessanti e originali. A queste caratteristiche rispondevano senza alcun dubbio i lavori di György Ligeti, del quale Maderna eseguì Aventures e Nouvelles Aventures.

8. Gruppen di Karlheinz Stockhausen

Accanto a Ligeti, Maderna affrontò anche la musica di Karlheinz Stockhausen. Dell’amico e compagno di avventure ai corsi di Darmstadt, in un disco del 1968 Maderna diresse Gruppen per tre orchestre insieme all’autore stesso e a Michael Gielen. Nell’esecuzione che segue, quest’ultimo è sostituito da Pierre Boulez.

9. La nuova musica

Nel disco The New Music (RCA 1967), insieme a Kontra-Punkte di Stockhausen che vede la partecipazione di Frederic Rzewski al pianoforte, Maderna riunisce anche Available Forms I dell’americano Earle Brown, Rimes Pour Differentes Sources Sonores di Henri Pousseur e Threnody For The Victims Of Hiroshima, il lavoro che diede ampia notorietà al polacco Krzysztof Penderecki.

https://www.youtube.com/watch?v=ArofROtgWC4

10. Il Concerto per oboe

Il Terzo Concerto per oboe chiude prematuramente il catalogo di Maderna, così come l’intera sua esperienza in musica, proprio con una composizione dedicata allo strumento prediletto. La prima esecuzione di questo lavoro trovò posto in un disco con il Primo Concerto e Grande Aulodia, grazie alla partecipazione di Hans de Vries all’oboe solista.

 

 

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