Lo Early Music Day, musica antica contro la Brexit

Crescono in tutta Europa le iniziative per Giornata europea della musica antica 2019, che quest'anno ha anche un valore politico

Early Music Day
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Il 21 marzo è considerato l’inizio della primavera, e fra i personaggi famosi nati nel fortunato giorno figura Johann Sebastian Bach: non si poteva dunque scegliere data migliore per istituire lo Early Music Day, la Giornata europea della musica antica, nata nel 2013 grazie anche alla ex commissaria europea per la cultura Androulla Vassiliou, e promossa dal REMA (Réseau Européen de Musique Ancienne), il network di festival, associazioni e operatori musicali che coltivano e divulgano il patrimonio della musica antica, in collaborazione con la EBU (European Broadcasting Union).

L’ambasciatore della sua settima edizione della Giornata europea della musica antica è il clavicembalista francese Jean Rondeau, musicista che ben rappresenta l’intelligenza, la sensibilità e il vigore delle nuove generazioni che si dedicano che passione alla studio e alla ricerca di una prassi storicamente informata della musica del passato e che in un video ne descrive l’importanza e la ricchezza e complessità, sottolineando l’esistenza di un movimento cosmopolita che riflette costantemente sui linguaggi e sugli stili anche attraverso  «un’esplosione di dubbi riguardo l’interpretazione». 

Il termine musica antica può essere applicato retrospettivamente sia al passato prossimo che a quello remoto, sul sito dell’European Day of Early Music si fa riferimento a oltre un millennio di musica prendendo in considerazione anche la civiltà musicale dell’Antica Grecia, anche se su scala europea generalmente si tende a identificarla con l’arco temporale che dal Medioevo, passando per il Rinascimento, arriva fino al Barocco. L’attuale presidente del REMA, Xavier van Damme, direttore artistico del Festival di Utrecht, riassume così il significato di questa simbolica giornata.

« È una grande celebrazione di una parte importante del patrimonio musicale europeo, ed è un evento aperto. I nostri membri, che siano festival o organizzatori di concerti sono una forza importante, e così anche la partnership con Euroradio, Total Baroque e France Musique. Ma non è questo che crea l’identità della giornata. Si tratta piuttosto di una partecipazione sharing and caring. Si potrebbe caratterizzare l’approccio come "grassroots": ognuno può aggiungere il suo progetto musicale, che sia un concerto, una masterclass, una presentazione, eccetera. Aiutiamo tutti coloro che sono interessati con un kit di comunicazione, ma anche con un video tutorial che spiega, per esempio, come si può fare per registrarsi e creare un live stream. In effetti  tanti gruppi di musicisti, anche non professionisti, appendono il loro progetto al nostro enorme albero di natale. Tra le altre cose voglio ricordare che a disegnare la campagna di comunicazione è stata l’italiana Doretta Rinaldi, che è il nostro grafico».

«L’European Early Music Day si sta sviluppando rapidamente. L’anno scorso abbiamo raggiunto più di 60.000 persone solo tramite la pagina Facebook dedicata all’evento».

«Mi sembra importante mostrare la ricchezza e la diversità del mondo della musica antica in Europa, e a questo proposito una settimana dopo abbiamo programmato un grande incontro con tutti i membri del REMA che vengono da venti paesi che si svolgerà a York, nel Regno Unito. Abbiamo scelto volutamente la data del 29 marzo per riunirci perché era quella prevista per l’attuazione della Brexit. Il nostro messaggio è chiaro: un mondo artistico pieno di energia non vuole frontiere, e il patrimonio musicale del Medioevo del Rinascimento e del Barocco che amiamo e che include la Gran Bretagna, è storicamente europeo».

Nella lista degli eventi programmati in tutta Europa risaltano i numerosi appuntamenti francesi, come quello del Centre culturel de rencontre d'Ambronay che è un luogo di ricerca, formazione e produzione musicale e che come spiega Pierre Bornachot è particolarmente legato a questa data.

«Ogni anno celebriamo questa giornata, e quest’anno ci concentriamo sul tardo Medioevo e sul primo Rinascimento. Tre gruppi si esibiranno ripetutamente in tre sale diverse, in modo tale che per ascoltarli il pubblico potrà visitare l’Abbazia: il  Sollazzo Ensemble che sarà da noi già all’inizio della settimana, poiché ora sono il gruppo residente, nel senso che tre volte l’anno si fermano a studiare, provare e preparare nuovi programmi da noi, e poi presentano dei concerti nell’ambito del nostro Festival; Les Haulx Ménestriers, che presenteranno un programma di danze e infine il duo Dulces Exuviae, che intonerà chanson di Josquin Desprez. Inoltre ci sarà una degustazione di specialità gastronomiche del territorio, e anche questo è molto importante… [ride]».

Sempre in Francia oltre ad una delle repliche dell’originale concerto spettacolo Songs dell’Ensemble Correspondances dedicato alla musica inglese del Seicento che si ascolterà nel  Théâtre Cornouaille di Quimper in Bretagna, nel programma della Giornata Europea figura un evento di particolare rilievo. Si tratta della rappresentazione del dramma per musica del 1675 di Giovanni Legrenzi, La divisione del mondo, eseguito nell’Opéra national de Lorraine a Nancy da Les Talens Lyriques. L’unica copia della partitura è conservata nella Biblioteca Nazionale di Francia, e il direttore dell’ensemble Christophe Rousset definendo l’opera di Legrenzi come  il collegamento tra Cavalli e Vivaldi ha descritto la trama del suo libretto come piena di «frivolezza, con gli dei dell’Olimpo presi in giro come in una commedia di costume, quasi come in una soap opera».

Un’altra preziosa rarità musicale si ascolterà in Svizzera, anche se è l’unico appuntamento incluso nella pagina dove sono raccolti, divisi per paese, tutti gli eventi: è la raccolta Le printemps di Claude Le Jeune le cui chanson verranno eseguite dall’Ensemble Gilles Binchois nella Peterskirche di Basilea.

Numerose anche le iniziative che si svolgeranno nel nostro paese, ad iniziare da Roma dove per esempio nel pomeriggio del 21 all’Istituto Centrale per la Grafica si potrà ascoltare la conversazione di Rudi Knoops sul rapporto tra musica antica e nuove tecnologie e visitare la sua installazione Speculum musurgica progettata per la mostra L’arte musicale della polifonia fiamminga - un’esperienza multimediale, e  non molto distante e più tardi, in serata ascoltare nella Sala Baldini il concerto dedicato alle villanelle napoletane dell’Ensemble La Selva. Tra le varie proposte con le quali l’Italia ha aderito all’appello della Giornata Europea della Musica Antica figura anche il concerto con letture intitolato Musiche per il Bestiario di Leonardo che laReverdie presenterà nella Chiesa di San Teonisto a Treviso descritto da Claudia Caffagni.

«Si tratta di un omaggio a Leonardo nel 500° anno della morte, nato dalla considerazione che quello contenuto nel Codice H può essere considerato uno degli  ultimi bestiari medievali, perché ne ricalca lo spirito. Così abbiamo preso spunto dalle descrizioni leonardesche accostandovi madrigali e cacce della Ars Nova i cui testi parlano di animali reali e fantastici, anche in modo simbolico e allegorico».

A proposito di ensemble italiani, invitati più spesso a suonare nel resto d’Europa piuttosto che in patria, il Coro e Orchestra Ghislieri in trasferta in Belgio presenterà nel centro musicale De Bijloke di Gent il concerto chiamato "Un italiano a Lisboa"che prevede l’esecuzione del Regina Coeli di Mozart seguito dal Mattutino de’ morti di Davide Perez, una rarità musicale che ha accompagnato la crescita della formazione diretta da Giulio Prandi.

«È bello suonare in occasione del 21 marzo, e lo facciamo da qualche anno, perché la musica antica ha legato l’Europa per secoli: i compositori viaggiavano nei suoi diversi paesi e la loro musica circolava sistematicamente diffondendosi da una paese all’altro, e poi molto più tardi ma progressivamente in tutta Europa è rifiorito l’interesse nei loro confronti».

«È bello suonare in occasione del 21 marzo, e lo facciamo da qualche anno, perché la musica antica ha legato l’Europa per secoli».

«La sala dove suoneremo era un antico ospedale che è divenuto un auditorium nel quale architettura medievale e moderna si sovrappongono. Lo straordinario mattutino di Perez è una delle nostre riscoperte ed è una delle cose più belle in cui io mi sia  imbattuto finora. Contiene alcune tra le pagine più geniali del tempo, con una strumentazione modernissima e al contempo tutta l’eredità barocca del dipingere le parole e nel quale c’è l’eco del terremoto di Lisbona, perché il musicista napoletano era al servizio della corte portoghese. Oltre a numerose opere ha scritto anche molta musica sacra, e fra queste risalta il Mattutino».

Anche alcune istituzioni inglesi hanno risposto all’appello, e l’evento più significativo appare quello offerto dal Brighton Early Music Festival che per celebrare il 21 marzo ha costruito un complesso ed eloquente programma intitolato Britain and Europe – our shared musical story così commentato da Deborah Roberts che ne cura la direzione artistica.

«Abbiamo assemblato questo programma per mettere in evidenza il fatto che come festival ci considereremo sempre europei. Credo che i musicisti che si siano espressi a favore della Brexit si possano contare sulla dita di una mano».

«Culturalmente e politicamente la nostra storia è condivisa con il Continente fin dall’antichità. Mostreremo le musiche cantate dai pellegrini che circolarono  attraverso i suoi paesi, e le musiche che risuonarono in occasione del celebre incontro tra i re Enrico VIII d’Inghilterra e Francesco I di Francia, con i propri musicisti al seguito, nell’accampamento allestito nelle Fiandre e passato alla storia come il Campo del Drappo d’Oro. In programma avremo anche le musiche di due compositori cattolici inglesi Tallis e Byrd, remainers quando Enrico VIII ruppe con la Chiesa di Roma in un modo che assomiglia alla attuale Brexit. E ascolteremo anche il primo movimento del Dixit Dominus di Handel scritto in Italia, prima di emigrare in Inghilterra, e infine concluderemo con due arrangiamenti di due classici "inni"  europei».

Per ribadire il concetto, il BREMF ha lanciato l’appello Sing Across Europe rivolto alle scuole elementari di Brighton e dintorni, per la creazione di un Community Pop-Up Choir che si riunirà il 28 marzo per intonare folksongs di diversi paesi europei e un adattamento di "An die Freude", l’inno della Nona Sinfonia di Beethoven che in versione puramente strumentale dal 1972 rappresenta l’Unione Europea.

Ma nel florilegio di iniziative associate a questa data non si può tralasciare il compleanno del musico dei musici, che verrà ricordato con l’esecuzione della Johannes-Passion che l’orchestra Les Arts Florissants, attiva da quaranta anni e  diretta dal suo fondatore William Christie, presenterà nell’Auditorio Nacional de Música di Madrid.

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