Filippo Perocco in prima a Spoleto

L'opera Lontano da qui in prima assoluta per la settantaduesima edizione del Teatro Lirico Sperimentale

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Filippo Perocco
Filippo Perocco

Il programma della settantaduesima edizione del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto non lascia trapelare le gravi difficoltà in cui questa storica e benemerita istituzione si è trovata quest’anno a causa di una forte, repentina e incomprensibile riduzione dei finanziamenti pubblici. Nonostante il sostegno morale di una raccolta di firme, il futuro è avvolto dalle nubi, ma per ora si è riusciti in qualche modo a far fronte alle difficoltà e anche quest’anno il programma offre notevoli motivi d’interesse.

Dopo la consueta anteprima agostana (grande successo per lo spettacolo dedicato a Bataclan di Offenbach) si entra ora nel vivo con la prima assoluta di Lontano da qui di Filippo Perocco, uno dei compositori più in vista della scena contemporanea. Sono previste tre rappresentazioni, il 7, 8 e 9 settembre al Teatro Caio Melisso. Il 28 e il 30 se ne avranno altre due rappresentazioni a Reggio Emilia, a cura della Fondazione I Teatri, che coproduce lo spettacolo.

Quest’opera è dedicata alla Valnerina e alla sua gente, colpita dal terremoto del 1979, ma inevitabilmente la memoria va anche ai più recenti terremoti che hanno flagellato l’Umbria ed altre zone dell’Italia centrale. Ma Perocco – vincitore del Premio Abbiati 2016 con la sua opera Aquagranda, andata in scena al Teatro La Fenice di Venezia per commemorare l’alluvione di Venezia del 1966 - non porta in scena direttamente quei tragici eventi. Egli stesso spiega che la sua idea è nata dal suono delle campane, «strumento legato fortemente al territorio e alle parti più intime di noi», che scandisce la vita in ogni luogo. Come racconta la regista Claudia Sorace del gruppo teatrale Muta Imago, «apparentemente tutto sembra in quiete: il sole sta per tramontare come sempre […], la natura si mostra serena, la sera è uguale a ogni altra e in una delle antiche case di pietra la vita della madre e della figlia si svolge normalmente. Improvvisamente l’evento sismico. La routine si stravolge, ma poi il meccanismo si avvia di nuovo. Lontano da qui è un tentativo di ricominciare, di riavvolgere il nastro, di rimettere in ordine e poi scappare, correndo quanto più forte possibile». Gli interpreti sono Daniela Nineva, Livia Rado ed Emanuela Sgarlata, vincitrici del concorso dello Sperimentale. Dirige Marco Angius.

Si prosegue il 14 e 15 settembre con La furba e lo sciocco, intermezzo buffo del Settecento con musica di Domenico Sarri, uno dei maggiori rappresentanti della scuola napoletana. La direzione di questa importante riscoperta è affidata a Pierfrancesco Borrelli, la regia, le scene e i costumi sono di Andrea Stanisci.

Il 19 settembre va in scena Zigeunerlieder. Ideato da Lisa Nava e Michelangelo Zurletti, direttore artistico dello Sperimentale, questo spettacolo racconta attraverso la musica le origini, le usanze e i costumi di tante popolazioni dell’Europa tra Ottocento e Novecento.

La stagione dello Sperimentale si chiude con La Traviata, rappresentata a Spoleto dal 18 al 23 settembre, poi replicata ad Assisi, Città di Castello, Todi e Orvieto. La regia è di Giorgio Bongiovanni e Andrea Stanisci e Clelia De Angelis firmano le scene e costumi, che promettono di essere tutt’altro che tradizionali, una completa sorpresa per il pubblico. I cantanti del Teatro Lirico Sperimentale saranno diretti da Carlo Palleschi.

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