Kabìla, un concept vecchio stile
Life (CNI / Materiali Sonori) è il nuovo disco del gruppo italo-libanese
L'unione fa la forza, si diceva un tempo. Oggi, in epoca di piccole entità che devono sgomitare come mai prima per conquistarsi una pur legittima nicchia di visibilità, quanto appariva come un detto un po' logoro torna d'attualità. Ecco allora il nuovo posizionamento tattico sul crowdfunding, in cui è data la possibilità di incidere anche a chi non ha supporti milionari dietro le spalle, ed ecco, anche, un bel segnale di unione di forze tra etichette: nello specifico, qui, la Materiali Sonori e la CNI, riunite per dar modo ai Kabìla di far uscire il loro nuovo disco. Il quarto.
Si intitola Life, vita, è concepito come un concept album vecchia maniera, dunque con una storia dipanata progressivamente, e il focus è su uno di quegli argomenti che a noi occidentali fa voltare lo sguardo dall'altra parte, sistematicamente.
Il tutto parte con un'agghiacciante sirena d'allarme, poi si sentono voci concitate, infine arriva il missile che distrugge la casa del protagonista, con un boato sconvolgente, e tutta la sua famiglia. Il resto sarà un doloroso iter di riconquista della “vita” che intitola: elaborare il dolore, e da quello far rinascere una qualche speranza. I Kabìla hanno creato per questo una tessitura cangiante di situazioni sonore che mettono in conto ritmi greci e libanesi, sonorità maghrebine e trip hop, occasionali sferze rock, passaggi che hanno la delicatezza di trine art-rock e ambient. Le parti vocali sono in italiano, in inglese, in arabo.
Un oggetto musicale complesso e cangiante, contemporaneamente sporto sul futuro, e già di per se stesso con profumi vintage, perché il richiamo diretto è a certa world music di estrema contaminazione di un quarto di secolo fa, oggi non esattamente il genere sotto i riflettori. Il sestetto ha ricevuto l'aiuto di molti musicisti di vaglia: citeremo Francesco “Fry” Monetti dei Modena City Ramblers al violino, Stratos Diamantis di X Darawish alla fisarmonica, Shady Hasbun alle percussioni etniche.
Life potrebbe diventare anche un eccellente spettacolo multimediale, considerato il tema: confidiamo che ci siano occhi e orecchie attente.