Los Pirañas, attaccabrighe avant-latin dalla Colombia

Dalla Colombia psichedelia, dub, free jazz, post rock e cumbia con Los Pirañas

Los Piranas
Disco
world
Los Pirañas
Una oportunidad más de triunfar en la vida
Glitterbeat
2025

Una oportunidad más de triunfar en la vida è il quinto album del supergruppo Los Pirañas, che comprende al basso Mario Galeano dei Frente Cumbiero (gruppo che, tra le altre cose, nel 2011 incontrò Mad Professor nel suo Ariwa Studio dando vita a un notevole album di cumbia in dub), alla batteria Pedro Ojeda dei Romperayo e alla chitarra Eblis Álvarez Vargas dei più famosi Meridian Brothers, il cui album Mi Latinoamérica Sufre è entrato nella mia Top 10 dello scorso anno.  Inoltre, gli ultimi due hanno creato il progetto estemporaneo Chupame el Dedo, che si è ascoltato il 15 marzo scorso al Cafe Oto di Londra prima del concerto dei Los Pirañas, impegnati in un tour che nel mese di marzo li ha portati a esibirsi in Europa.

La scelta di autodefinirsi "Los Pendencieros del Latin!" (gli attaccabrighe della musica latina) promette serate musicalmente turbolente.

Attivi dal 2011, anno di pubblicazione di Toma Tu Jabón Kapax, Los Pirañas hanno proseguito la loro avventura discografica con La Diversión Que Hacía Falta En Mi País del 2017, Historia Natural del 2019 e Infame Golpazo en Keroxen del 2021 (un’ineffabile raccolta di “successi” con l’aggiunta di una sezione fiati e ri-registrati all’interno di una cisterna di cherosene). 

In realtà il trio musicisti ha una storia musicale comune cominciata all’incirca nel 1998 con il progetto Ensamble Polifónico Vallenato, una scelta in controtendenza rispetto alla musica in voga in quel periodo a Bogotá. 

 Amici dai tempi del liceo, fin da subito i tre bogotanos hanno condiviso una passione particolare per la musica, al punto da farla diventare qualche anno più tardi la loro professione. I successivi studi universitari li hanno condotti a condividere una maggior prospettiva concettuale nei riguardi della musica, in maniera specifica quella tropicale, del folklore colombiano e latinoamericano più in generale. 

«Abbiamo cominciato col punk e l’heavy metal, poi abbiamo spostato il nostro interesse verso la musica tropicale colombiana e quella tradizionale, non solo colombiana, e questo interesse ci ha condotti alla musica dell’Africa. È stata una lunga strada. Abbiamo improvvisato fin da subito, eravamo molto influenzati dal free jazz degli anni Sessanta. Adesso però siamo maggiormente interessati a fare musica per il dancefloor, musica con un beat e che si possa ballare», ha spiegato Pedro Ojeda.

Quando suonano insieme come Los Pirañas, danno alla luce un UFO musicale, mischiando frenetici ritmi tradizionali con distorsioni chitarristiche di matrice psichedelica e riff tipici del surf rock.

E in questi giorni siamo arrivati a questo “Una opportunità in più di trionfare nella vita” (gran titolo!), pubblicato nuovamente da Glitterbeat come già l’album del 2019: improvvisato dal vivo nello studio di registrazione come già i dischi precedenti, con un approccio vicino a quello del free jazz, che quindi continua a influenzare il loro modus operandi, e il contributo ideativo e interpretativo di ogni musicista, il risultato è una lectio magistralis in composizione collettiva e spontanea.

Otto brani composti e registrati nel corso di una settimana, mezclados y masterizados da Álvarez: Galeano e Ojeda mettono giù groove influenzati dalla cumbia colombiana, da ritmi latinoamericani e dall’highlife dell’Africa Occidentale, mentre Álvarez alimenta la sua chitarra elettrica attraverso un laptop, creando strati di loop circolari in tempo reale per costruire arrangiamenti densi e complessi.  

«Tutti i loop sono sincronizzati e noi cerchiamo di entrarci sopra: è stata questa la sfida di questo disco. Non registriamo usando un metronomo, i loop si muovono in continuazione perché anche il tempo si muove in continuazione, a seconda dello spirito del momento. Noi dobbiamo fare in modo che abbia un groove per far sì che i loop abbiano un groove comune con il gruppo», hanno spiegato Álvarez e Ojeda. 

 Post-rock, math rock (si è fatto il nome dei Don Caballero, gruppo originario di Pittsburgh scioltosi ormai da qualche anno, ma a me sono venuti in mente anche i Battles), ritmi storti alla Captain Beefheart o ripetitivi per generare trance come quelli dei congolesi Konono N°1, e altri generi ancora che alla fine contribuiscono a generare a una musica unica e soprattutto difficilmente etichettabile.

 Cerchiamo di ricapitolare: immaginate un incontro allucinogeno tra la cumbia oscura di Andrés Landero – “Il Re della Cumbia” e non solo, aggiungo io, visto che ebbe 24 figli –, la già citata trance dei Konono N°1, la crudezza sofisticata dei Ceramic Dog, l’afrobeat tropicale e un computer fuori controllo; aggiungete una dose generosa di humour e voilà, avete ottenuto il suono psichedelico sudamericano del Ventunesimo Secolo: Los Pirañas! 

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