Baloji, il Congo (belga) verso il pop

137 Avenue Kaniama è il nuovo disco del belga Baloji, irresistibile mix di rap e rumba congolese

137 Avenue Kaniama
Disco
world
Baloji
137 Avenue Kaniama
Bella Union
2018

Chissà che il 2018 non segni per Baloji il definitivo salto nel mainstream: vista la qualità entusiasmante della musica che ha prodotto a partire dal suo esordio solista (Hotel Impala data ormai al 2008, dieci anni fa) c’è anzi da chiedersi perché non sia ancora successo, e perché Baloji non sia diventato un nuovo Stromae.

I punti in comune con l’autore delle hit “Ta Fête” e “Alors on danse” sono, in effetti, non pochi. Entrambi belgi di nuova generazione (di padre ruandese e madre belga Stromae, di padre belga e madre congolese Baloji). Entrambi (anche, ma non solo) rapper, cresciuti nelle banlieu del paese piatto (rispettivamente Bruxelles e Ostenda) e con le infanzie complicate di chi viene tirato su da un solo genitore, e per giunta con i problemi quotidiani di un’identità divisa.

Certo, Baloji è più esplicito – meno “pop” – nell’esporre le sue radici: Kinshasa Succursale, album del 2011 che gli ha dato visibilità internazionale, era una irresistibile rilettura dei brani e del sound della rumba congolese di gruppi come la Tout Puissant O.K. Jazz di Franco (ritrovate la cover dell’inno “Indépendence Cha Cha” per credere). Questo 137 Avenue Kaniama (che esce per la prestigiosa Bella Union) segna però un allargamento della tavolozza espressiva, che tiene insieme le galvanizzanti chitarre elettriche O.K. Jazz con beat elettronici e andamenti techno-funk, percussioni analogiche e sintetizzatori, campionamenti e cori, ritmiche ora dritte ora sinuose – che, in ogni caso, costringono a muoversi con un’esuberanza ritmica che è raro trovare su disco.

Un affresco multicolore di storie e idee musicali come ne escono pochi, che confermano Baloji tra i musicisti più interessanti nell’ambito della “nuova” world music, quella prodotta in Europa da musicisti qui cresciuti, che guardano alle loro radici e se riappropriano con sguardo e linguaggi profondamente contemporanei.

Dunque, in attesa di un Baloji mainstream, ce lo ascoltiamo con grande piacere. E se il primo singolo di 137 Avenue Kaniama – l’irresistibile e solare “L’hiver indien” – ha fatto capolino persino nella colonna sonora di Fifa 2017, forse non manca molto.

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

world

Gera Bertolone, una siciliana a Parigi

In Femmina Gera Bertolone canta la sua sicilia, antica e contemporanea

Guido Festinese
world

Adams-Durante, riportando tutto a casa

Il nuovo, esaltante incontro fra Justin Adams e Mauro Durante

Guido Festinese
world

L’avventura globalista di Go Dugong e Washé

Madre è il frutto musicale di un viaggio nella Foresta Amazzonica

Alberto Campo