I cent’anni di Debussy al cinema

Esce in DVD Pelléas et Mélisande prodotto dall’Opera di Malmö per la regia di Benjamin Lazar e la direzione di Maxime Pasca

Pelleas et Melisande Opera Malmo
Articolo
classica

Tra gli eventi programmati per celebrare il centenario della morte di Claude Debussy, il cinema Le Balzac di Parigi ha proposto la proiezione dell’unico dramma musicale portato a compimento dal compositore francese. Prodotto e inaugurato sulle scene dell’Opera di Malmö nel maggio 2016, la versione cinematografica di Pelléas et Mélisande per la regia di Benjamin Lazar è ora disponibile in DVD grazie all’etichetta BelAir Classiques.

Pelléas et Mélisande, DVD

Già la copertina del disco evidenzia una prima fondamentale indicazione in merito all’allestimento. Ritratti nel peccaminoso bacio del quarto atto, i due protagonisti sono avvolti nella profonda oscurità della natura, quella “foresta di simboli” tratteggiata da Maeterlinck all’inizio del suo dramma e che nella visione della scenografa Adeline Caron è destinata ad accompagnare l’intera narrazione.

Al suo interno Golaud si perde incontrando la misteriosa fanciulla che risponde al nome di Mélisande, e proprio qui riceve il permesso di sposarla dato che il delicato tocco di Mael Iger permette di alterare la percezione del bosco negli interni del castello con minime sfumature di luce. Trova posto così la fontana dove Mélisande perde l’anello nuziale, ma anche la stanza dove Golaud riposa in seguito a una caduta da cavallo. I sotterranei del castello, all’interno dei quali Pelléas viene improvvisamente assalito da un soffocante senso di angoscia, la torre dalla quale si scorge la protagonista e persino il suo letto di morte è immerso nell’oscurità della foresta il cui mistero, nell’intenzione dello stesso compositore, non si può misurare nell’altezza dei suoi alberi ma piuttosto nella sua “insondabile profondità a scatenare l’immaginazione”.

Nelle sonorità della Malmö Opera Orchestra, la natura presenta inizialmente tratti più realistici che visionari. Nonostante sia lontana la tensione raggiunta nelle storiche esecuzioni dirette da Abbado e Boulez, Maxime Pascal esprime il suo pensiero in tinte meno velate ma non per questo incapaci di trovare il proprio equilibrio lungo il percorso musicale. Per Pascal si tratta del primo progetto dal respiro internazionale lontano da Le Balcon, il gruppo che lo ha lanciato nei panni di enfant terrible della musica sperimentale, prova determinante alla conquista del podio nell’ultima opera di Sciarrino Ti vedo, ti sento, mi perdo alla Scala e all’Opera di Roma con La voix humaine di Poulenc.

Alla naturale emissione del tenore Marc Mauillon, sollecitata dall’abituale frequentazione del repertorio barocco, alla precisione del soprano Jenny Daviet, che espande il suo raggio d’azione partecipando al progetto Le Balcon, si impone il basso-baritono Laurent Alvaro per profondità espressiva e recitativa nel ruolo di Golaud in una versione del capolavoro debussyano che mira inevitabilmente al cuore dell’ascoltare, coronando la collaborazione tra il direttore Pascal e il regista Lazar, pronta a rinnovarsi nell’attesissimo ritorno del Donnerstag aus Licht di Stockhausen sulle scene londinesi per il prossimo anno.

Pelléas et Mélisande
BelAir Classiques
novembre 2017

Pelléas: Marc Mauillon
Mélisande: Jenny Daviet
Golaud: Laurent Alvaro
Arkel: Stephen Bronk
Geneviève: Emma Lyren
Yniold: Julie Mathevet
Medico: Stefano Olcese

Coro e Orchestra dell’Opera di Malmö 
Direttore: Maxime Pascal

Regista: Benjamin Lazar
Scenografia: Adeline Caron
Costumi: Alain Blanchot
Luci: Mael Iger
Assistente di scena: Elizabeth Calleo

Se hai letto questo articolo, ti potrebbero interessare anche

classica

La festa spagnola a conclusione del Festival d’Ambronay

classica

Dal 20 al 30 novembre si esibiranno in gara 120 giovani pianisti Under 30 negli showroom Steinway & Sons, il nuovo formato di preselezione del Concorso Busoni, le cui finali si terranno a Bolzano dal 27 agosto 2025.

Articolo in collaborazione con Fondazione Busoni

classica

Avete già sentito parlare di Gatti, Stuck, Guido, Bembo o ancora Lorenzani?