Milano Musica rivela le voci della notte di Sciarrino
Si conclude il festival dedicato a Salvatore Sciarrino con Marco Angius e Mario Caroli protagonisti di un concerto memorabile
Il Festival Milano Musica volge al termine con un doppio concerto il cui programma riporta elementi in profonda connessione con il mondo musicale di Salvatore Sciarrino. Alla direzione di Marco Angius, interprete di riferimento il cui sodalizio musicale si appresta a sfiorare i trent’anni, partecipano infatti alcuni capolavori di Debussy e Ravel, a rimarcare il rapporto elettivo che Sciarrino continua ad intrattenere con la musica del passato.
Così il canto delle sirene, evocato nell’opera ispirata a Stradella Ti vedo, ti sento, mi perdo, ritrova le sue radici nei Notturni di Debussy predisposti in una rinnovata versione in cui le voci delle Sirènes, sulla scia di alcune indicazioni dell’autore, vengono collocate dal direttore nel cuore dell’Orchestra Verdi. Ne deriva un sorprendente arricchimento del suono quale risultato di un’inedita compenetrazione dei timbri strumentali a quelli della voce, sulla soglia di un’inebriante, lieve vertigine, provocata dalla mancata visione del coro pur nella sua piena percezione sonora.
Allo stesso modo, La valse di Ravel si rigenera in quel turbinio fantastico e fatale immaginato dal compositore. I colori si stagliano dalla partitura con un vigore tale da apparire irrimediabilmente viva, intensificandosi nella parte finale in un taglio direttoriale attento a valorizzare il carattere sperimentale dell’espressione musicale, sorprendentemente più vicino al nostro tempo rispetto a quello di un secolo fa. Si riscontra inoltre una certa perseveranza nel far risaltare particolari procedimenti musicali che qui trovano compimento nell’incedere del Bolero, il cui passaggio innesca meccanismi ossessivi capaci di raggiungere picchi di inaudita violenza che mirano al fisiologico raggiungimento dello scoppio finale.
La prima esecuzione italiana del Libro notturno delle voci di Sciarrino, infine, accoglie la presenza di Mario Caroli, dedicatario e protagonista di un’esecuzione strabiliante dell’opera che trova l’ideale compimento nella toccante interpretazione di Syrinx di Debussy, prova di incredibili possibilità tecniche e interpretative cui il flautista continua a farsi promotore.
L’intero programma riporta in calce la firma chiara di Marco Angius, consentendo loro di rivivere di una nuova luce, estremamente viva, mentre il pubblico, cosciente o meno, accoglie l’operazione con pieno entusiasmo.
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