John De Leo e Fabrizio Puglisi in doppio
Sento doppio esce per la Carosello, con ospite Gianluca Petrella
È difficile dire male di John De Leo, forse il cantante virtuoso per eccellenza oggi in Italia, grazie a una frequentazione trasversale fra il jazz e la canzone (prima con Quintorigo, poi con un paio di eccellenti album solisti: recuperatevi ad esempio Vago svanendo). Indubbio il valore anche dell'altra metà di questo bel progetto, Fabrizio Puglisi, fra i pianisti più inventivi e freschi oggi in Italia. Sento doppio, interamente condotto in duo – con le ospitate di Gianluca Petrella al trombone in due pezzi, "Other shapes (Searching for)" e "Escargots Cris" – esce per la Carosello Records, come già i precedenti lavori di De Leo (senonché l'etichetta ha nel frattempo legato la sua fama più recente ai dischi di Levante, Thegiornalisti, Emis Killa: dunque, fa un po' strano...).
La formula del duo permette di esplorare i rispettivi limiti, si gioca senza rete e su campi diversi, da Coltrane ("Naima") a Monk ("Crepuscule with Nellie"), dalla canzone (si riprende "Vago svanendo", già nel repertorio di De Leo) a momenti più rarefatti e rumoristici, fra la serietà e l'ironia. Proprio l'ironia è una delle chiavi del disco, mi pare. Si avverte – in molti pezzi – un senso di distanziamento ironico, di auto-contemplazione... che non sempre funziona, e sembra far prevalere lo sfoggio tecnico sul lavoro di scavo, sull'arrangiamento del duo. In effetti, i momenti migliori, quelli in cui Puglisi fa veramente alzare il livello, sono quelli più "canzone"... "Vago svanendo", ma anche l'incedere distorto di "Escargots Cris" (con Petrella). Insomma, un bel progetto – ma non tutto quello che (sicuramente) dal vivo funziona e cattura il pubblico sembra qui funzionare.