Nel boschetto dei giochi d'amore

Gli equivoci nel sembiante di Alessandro Scarlatti al festival Purtimiro

Recensione
classica
Teatro Rossini Lugo
Alessandro Scarlatti
27 Dicembre 2016

Per l’unica produzione operistica della prima edizione di Purtimiro a Lugo, la scelta del direttore artistico Rinaldo Alessandrini è caduta sul secondo lavoro per la scena del giovane Alessandro Scarlatti. Rappresentato per la prima volta nel teatro privato della residenza romana dei Contini nel febbraio del 1679, Gli equivoci nel sembiante ebbe un grande successo e una fan di eccezione in Cristina di Svezia «a cui tanto piacque domenica sera la Comedia del Contini, che volle udirla nel Collegio Clementino, anche ha voluto sentirla le due ultime sere», secondo le cronache dell'epoca. Microdramma di ambientazione pastorale tutto giocato sugli intrecci amorosi di due coppie di ninfe e pastori – Lisetta e Eurillo, Clori e Armindo – imbrogliati da equivoci, gelosie e risolutiva agnizione per l’inevitabile lieto fine con ricomposizione delle coppie. «Quasi una commedia di Marivaux» secondo il regista Jacopo Spirei, che firma per la piccola scena del Teatro Rossini uno spettacolino fresco e leggero. In un boschetto di rami spogli di colore blu Klein, le due coppie di giovani amanti sperimentano i toni cangevoli di amore e gelosia, proiettati nelle luci psichedeliche di Giuseppe Di Iorio che dipingono le pareti bianche dell’ariosa scena di Cristiana Aureggi. Di pari ricchezza coloristica sono i 48 numeri che formano la partitura scarlattiana, resa in tutta la rigogliosa ispirazione melodica dallo sparuto drappello di strumentisti del Concerto Italiano diretti al cembalo dal gesto competente di Rinaldo Alessandrini. Accompagnamento musicalmente sontuoso per un quartetto di voci giovani non privo di qualche fragilità, specialmente nella coppia Lisetta-Eurillo, cioè Alena Dantcheva, soprano dal timbro incrinato da qualche opacità, e Raffaele Giordani, tenore vocalmente acerbo. Più riuscita la prova della coppia Lisetta-Armindo, Monica Piccinini, soprano di seducente malizia, e soprattutto Valerio Contaldo, tenore di spiccato carattere e nerbo. Più di un vuoto in sala alla terza recita ma accoglienza festosa per tutti.

Note: Nuova produzione del Teatro Rossini di Lugo di Romagna per Purtimiro Festival. Date rappresentazioni: 21, 23 e 27 dicembre 2016.

Interpreti: Alena Dantcheva (Clori), Monica Piccinini (Lisetta), Raffaele Giordani (Eurillo), Valerio Contaldo (Armindo)

Regia: Jacopo Spirei

Scene: Cristiana Aureggi

Costumi: Jacopo Spirei

Orchestra: Concerto Italiano

Direttore: Rinaldo Alessandrini

Luci: Giuseppe Di Iorio

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Torino: inaugurazione di stagione con Le nozze di Figaro

classica

Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.