La vera novità di questo nuovo allestimento di “Wozzeck” all’Oper Frankfurt è che è esattamente come te lo aspetti, nonostante la presenza di una delle “grandi firme” della regia di area tedesca come Christof Loy: nessuna sorpresa, nessuno stravolgimento, nessuna stravaganza. E forse la vera originalità oggi è proprio nel tornare “alla lettera”, dopo più di una stagione di insensatezze di ogni risma. Ciò detto, questo nuovo “Wozzeck” è esemplare per più di una ragione. Innanzitutto per la chiarezza epigrammatica del disegno scenico interamente giocato sulla fisicità degli interpreti calati nella nudità di ambienti che esaltano la lancinante solitudine dei personaggi. La scena di Herbert Murauer è infatti una scatola grigia con pareti semoventi che delimitano ambienti vuoti e talora li schiacciano, riflesso plastico di un vuoto esistenziale che si fa opprimente. La grigia parete di fondo si apre solo su un paesaggio di canne notturno per la seconda scena del primo atto, “il posto maledetto” evocato da Wozzeck nel dialogo con il giovane Andres. E si apre di nuovo sullo stesso paesaggio per l’assassinio di Marie e il successivo suicidio di Wozzeck, ma questa volta lo sfondo è luminoso, come a esaltare il senso di liberazione dal peso di un’esistenza opprimente. Allestimento esemplare anche per il minuzioso lavoro su tutti gli interpreti, coro e solisti, in gran parte della compagnia del teatro, davvero tutti perfetti a cominciare dal protagonista Audun Iversen, un Wozzeck introverso più che mai e cupo come il suo colore vocale. Grande prova anche di Peter Bronder, come sempre eccellente caratterista, che disegna abilmente un Capitano particolarmente cinico e crudele. Robusta la prova di Claudia Mahnke nei panni di una Marie vogliosa che frascheggia con tutti e si concede al Tamburmaggiore particolarmente brutto, sporco e cattivo di Vincent Wolfsteiner. Ottima prova anche quella di Martin Mitterrutzner come Andres. Infine allestimento esemplare per la notevole prova dell’orchestra del teatro guidata da un Sebastian Weigle ispirato come in poche altre prove recenti. La sua è un’interpretazione marcatamente lirica, più vicina a suggestioni mahleriane che all’espressionismo musicale, comunque di grande presa. Pubblico numeroso alla prima, successo sincero.
Note: Nuova produzione dell’Oper Frankfurt. Date rappresentazioni: 26, 30 giugno, 2, 6, 9 e 13 luglio 2016. Trasmissione televisiva il 16 luglio 2016 su 3sat.
Interpreti: Audun Iversen (Wozzeck), Vincent Wolfsteiner (Tambourmajor), Martin Mitterrutzner (Andres), Peter Bronder (Hauptmann), Thomas Faulkner (1. Handwerksbursch), Iurii Samoilov (2. Handwerksbursch), Martin Wölfel (Der Narr), Claudia Mahnke (Marie), Alfred Reiter (Doktor), Katharina Magiera (Margret)
Regia: Christof Loy
Scene: Herber Murauer
Costumi: Judith Weihrauch
Orchestra: Frankfurter Opern- und Museumsorchester
Direttore: Sebastian Weigle
Coro: Chor und Kinderchor der Oper Frankfurt
Maestro Coro: Tilman Michael e Markus Ehmann
Luci: Olaf Winter