Kentridge espressionista

Amsterdam: l’artista sudafricano mette in scena Lulu

Recensione
classica
De Nationale Opera Amsterdam
Alban Berg
20 Giugno 2015
A qualche anno dallo straordinaria macchina spettacolare messa in piedi per il “Naso” di Shostakovic, William Kentridge si misura con un altro capolavoro delle avanguardie del Novecento. Simile è l’approccio seguito per la sua nuova “Lulu”, spettacolo di punta dell’annuale edizione dell’Holland Festival. In questo caso, la cifra figurativa è ovviamente l’epressionismo tedesco, che ispira le prospettive sghembe della scena di Sabine Theunissen ma soprattutto i disegni (animati) dello stesso Kentridge dai tratti violenti e esasperati come xilografie degli artisti di Die Brücke delle proiezioni. Se però il tripudio di immaginario futurista ben si sposava con il passo frenetico dell’opera di Shostakovic, l’opulenza figurativa di questa “Lulu” sembra piuttosto celare una certa difficoltà ad afferrare l’essenza del lavoro di Berg. Messi da parte gli abusati cliché della “femme fatale”, Lulu per Kentridge è una bambola inerte in pose da modella per il mostruoso campionario di umanità, piuttosto appiattito dal bozzettismo della regia (va da sé che ne soffrano soprattutto la vischiosa presenza di Schön e l’ambigua umanità della Geschwitz). Limiti di regia che non sono comunque di ostacolo all’eccellenza musicale di una distribuzione vocale di notevole livello anche nei ruoli minori. Un elogio particolare va a Mojca Erdmann, che domina le asperità tecniche della protagonista con una sicurezza che non va mai a scapito dell’espressione. In sostituzione del previsto Fabio Luisi, il direttore Lothar Zagrosek mette al servizio della scintillante Orchestra del Concertgebouw la consolidata esperienza nella musica “degenerata”: la sua è una lettura nervosa e tesa ma controllatissima sul piano sonoro e intrisa di lirismo. Qualche defezione in sala per la lunga serata (si dà la tradizionale versione Cerha in tre atti) ma l’accoglienza è festosa.

Note: Nuovo allestimento di De Nationale Opera di Amsterdam per l’Holland Festival in co-produzione con la Metropolitan Opera di New York. Date rappresentazioni: 1, 6, 8, 14, 20, 23, 25 e 28 giugno 2015.

Interpreti: Mojca Erdmann (Lulu), Jennifer Larmore (Gräfin Geschwitz), Rebecca Jo Loeb (Eine Theater-Garderobiere / Ein Gymnasiast / Ein Groom), Aus Greidanus (Der Medizinalrat / Der Professor), William Burden (Der Maler / Ein Neger), Johan Reuter (Dr. Schön / Jack the Ripper), Daniel Brenna (Alwa), Franz Grundheber (Schigolch), Werner Van Mechelen (Ein Tierbändiger / Ein Athlet), Gerhard Siegel (Der Prinz / Der Kammerdiener/ Der Marquis), Julian Close (Der Theaterdirektor / Der Bankier), Katrien Baerts (Eine Fünfzehnjährige), Helena Rasker (Ihre Mutter), Virpi Räisänen (Eine Kunstgewerblerin), Roger Smeets (Ein Journalist), Peter Arink (Ein Diener), Joanna Dudley e Andrea Fabi (Solo performers)

Regia: William Kentridge con Luc de Wit

Scene: Sabine Theunissen

Costumi: Greta Goiris

Orchestra: Royal Concertgebouw Orchestra

Direttore: Lothar Zagrosek

Luci: Urs Schönebaum (video di Catherine Meyburgh)

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