“Mi si divide il cor, bell'idol mio! Addio! Addio! Addio!” cantano le due coppie di amanti in procinto di separarsi. Il palco si popola lentamente di presenze: ragazzini, giovani, donne velate, uomini maturi. Sono membri delle famiglie Alqasem, Dabbas, Osman, Shemali e delle altre fuggite al disastro siriano e accolte a Oggelsbeuren, nel Württenberg. Il gruppo intona “Janna” (Paradiso in arabo). Per qualche minuto il dolore delle due sorelle ferraresi abbandonate per finta dagli amanti, si intreccia con il dolore vero di uomini e donne che hanno perso il loro paradiso personale, la patria dilaniata in un conflitto doloroso e infinito. Qualcuno piange lacrime vere evocando nel canto il ricordo di luoghi del cuore: Sham, Daraa, Hama, Edlib… Si gira pagina e si torna a Mozart e allo struggente “Soave sia il vento”, prima di scivolare nella leggerezza del seguito. Scelta decisamente curiosa aver scelto una commedia (e la più cinica) del salisburghese per un progetto certamente lodevole che si propone attirare l’attenzione pubblica sul dramma siriano e lanciare un messaggio di pace attraverso le voci e presenze che quel dramma lo hanno vissuto e vivono quotidianamente in prima persona. Gli interventi si limitano all’episodio suddetto, a un prologo con lettura di un testo di un giovane poeta siriano e alla trasposizione in ambienti che evocano il centro che accoglie i profughi. Per il resto la produzione segue schemi piuttosto tradizionali, con solo qualche licenza linguistica (Don Alfonso e Despina, inservienti del centro, si esprimono spesso in tedesco). Brillante l’esecuzione musicale grazie soprattutto all’esuberanza del giovane ensemble vocale e al vigore del direttore Garrett Keast alla testa dei bravi Stuttgarter Symphoniker. Pubblico scarso ma molto festoso.
Note: Un progetto di Zuflucht Kultur. Altre rappresentazioni: 27 e 28 dicembre 2014 al Roxy (Ulm) e in febbraio 2015 al Radialsystem (Berlino)
Interpreti: Anne Wieben (Fiordiligi), Cornelia Lanz (Dorabella), Florian Götz (Guglielmo), Yongkeun Kim (Ferrando), Julia Chalfin (Despina), Franz Xaver Schlecht (Don Alfonso)
Regia: Bernd Schmitt
Scene: Thomas Pfau
Costumi: Thomas Pfau e Friederike Lockner
Orchestra: Stuttgarter Symphoniker
Direttore: Garrett Keast