"Siegfried" o dell’ideologia. Dopo l’epopea petrolifera della "Walkiria" conclusasi in pieno socialismo trionfante, con un altro scarto temporale siamo al crepuscolo del socialismo reale. L’immagine di apertura è impressionante: le monumentali effigi dei padri del comunismo (Marx, Lenin, Stalin e Mao) in un Mount Rushmore puntellato di ponteggi, privo del rassicurante ottimismo dell’originale. E di là dal muro (!), la ricostruzione della berlinese Alexanderplatz. Come dire, l’ideologia e la sua realizzazione. Formato da un Mime in versione cattivo maestro, Siegfried è un terrorista modello RAF: con un kalashnikov elimina Fafner, si libera in fretta del mentore, e spazza via l’esangue Wotan/Stalin e il suo ordine aprendo la strada al capitalismo strisciante (i due voraci coccodrilli che tutto ingoiano). Attratto più dai lustrini delle soubrette (l’uccello della foresta in versione Admiralpalast), Siegfried mostra totale disinteresse per la donna a lui destinata, in anticipo sul futuro prossimo anche senza magie. E il petrolio? C’è ma in versione “raffinata”: l’insegna sull’Alexanderplatz della Minol, società petrolifera targata DDR, e il telo di plastica (niente fiamme!) che copre Brünnhilde dormiente. Più che mai, il regista calca la mano per demolire il mito dell’eroe con cinico sarcasmo. Inevitabile la protesta della sala. In buca Petrenko libera finalmente l’orchestra. Questa volta il suono è pieno e radioso. E stridente è il contrasto con l’amara “comédie humaine” firmata da Castorf. In scena, Lance Ryan, sfrontato eroe, offre il meglio da un mezzo vocale precocemente usurato, e Catherine Foster libera un vigore vocale finora insospettabile. Elogio a Burkhard Ulrich, Mime del tutto privo dei tradizionali accenti parodici. Conferme in positivo per tutti gli altri.
Note: Produzione del Bayreuther Festspiele 2013. Date rappresentazioni: 30 luglio, 13 e 25 agosto 2014.
Interpreti: Lance Ryan (Siegfried), Burkhard Ulrich (Mime), Wolfgang Koch (Der Wanderer), Oleg Bryjak (Alberich), Sorin Coliban (Fafner), Nadine Weissmann (Erda), Catherine Foster (Brünnhilde), Mirella Hagen (Waldvogel)
Regia: Frank Castorf
Scene: Aleksandar Denić
Costumi: Adriana Braga Peretzki
Orchestra: Das Festspielorchester
Direttore: Kirill Petrenko
Luci: Rainer Casper (video: Andreas Deinert e Jens Crull)