Nella casa dei morti

A Francoforte "Sonata di fantasmi" di Aribert Reimann da Strindberg

Recensione
classica
Oper Frankfurt Frankfurt am Main (Francoforte sul Meno)
29 Gennaio 2014
Lungi dall’essere il suo lavoro più compiuto, “Spöksonaten” (Sonata di fantasmi) è uno dei drammi più rappresentati di August Strindberg spesso ad opera di registi di gran calibro come Max Reinhardt o Ingmar Bergman, che ne firmò ben quattro produzioni. Se già nel titolo “beethoveniano” si intuisce una certa vocazione musicale, dovranno passare quasi ottant’anni per la trasposizione operistica commissionata a Aribert Reimann dalla berlinese Deutsche Oper, che nel 1986 ne accolse la creazione. Il lavoro torna in scena ora in un nuovo allestimento al Bockenheimer Depot prodotto dall’Oper Frankfurt, che allunga il suo curriculum reimanniano dopo i recenti “Lear” e “Medea”. Se tutto il teatro strindberghiano suggerisce più che affermare (e questa “Sonata” non fa certo eccezione), nel trattamento di Reimann il soggetto diventa, se possibile, anche più ermetico e indefinito, come il sottotesto musicale che accompagna discretamente i lunghi dialoghi articolati in forme poliedriche dal declamato al melologo. Sulla carta un materiale fertile e “aperto”, dal sicuro potenziale teatrale, che però il regista Walter Sutcliffe svolge timidamente e senza una chiave convincente. Il dialogo fra i vivi e i morti rimane una buona intenzione e risolto secondo le convenzioni del teatro borghese. Un po’ poco. Funziona meglio nella direzione dei numerosi interpreti, fra i quali si impone la veterana Anja Silja nell’enigmatico ruolo della Mummia. Molto efficaci anche Alexander Mayr come studente Arkenholz e Dietrich Volle nei panni del vecchio Hummel. Sugli altri spicca l’esuberante Bengtsson di Björn Bürger. Concertazione precisa di Karsten Januschke alla testa dello sparuto gruppo strumentale. Buon successo.

Note: Nuova produzione dell’Oper Frankfurt al Bockenheimer Depot. Date rappresentazioni: 26, 29, 31 gennaio, 2, 4, 6, 8 febbraio 2014.

Interpreti: Dietrich Volle (Il vecchio, il direttore Hummel), Alexander Mayr (Lo studente Arkenholz), Brian Galliford (Il colonnello), Anja Silja (La mummia, la moglie del colonnello), Barbara Zechmeister (La fanciulla, la loro figlia), Hans-Jürgen Schöpflin (Johansson, servitore di Hummel), Björn Bürger (Bengtsson, servitore del colonnello), Nina Tarandek (La signora in nero, la figlia dei morti), Stine Marie Fischer (La cuoca del colonnello)

Regia: Walter Sutcliffe

Scene: Kaspar Glarner

Costumi: Kaspar Glarner

Orchestra: Frankfurter Opern- und Museumsorchester

Direttore: Karsten Januschke

Luci: Joachim Klein

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana

classica

Torino: inaugurazione di stagione con Le nozze di Figaro

classica

A Colonia l’Orlando di Händel tratta dall’Ariosto e l’Orlando di Virginia Woolf si fondono nel singolare allestimento firmato da Rafael Villalobos con Xavier Sabata protagonista