Tredici minuti di applausi, chiamate, ovazioni: è un successo pieno e festoso per tutti l’“Alcina” andata in scena a Zurigo. Risultato pienamente meritato grazie a un equilibrio non comune fra tutte le componenti. Cecilia Bartoli, come da attese, trionfa ma più che per i tradizionali fuochi d’artificio vocali per l’eccezionale lavoro di scavo nel personaggio della maga Alcina. Quasi si trattasse di una Marescialla ante litteram, la disperata consapevolezza dell’inesorabile scorrere del tempo e dell'incostanza delle umane passioni viene esaltata attraverso una magistrale linea di canto trattenuta, al limite del sussurro. L’intensità del suo dolore di donna ferita e impotente a trattenere l’amato Ruggiero, prima ancora che nella grande, bellissima scena che chiude il secondo atto (“Ah! Ruggiero crudel”), si fa quasi fisica nell’intensa “Ah! Mio cor!”. Per questo cruciale è l’apporto della regia di Christof Loy, che gioca abilmente la chiave dell’illusione teatrale come metafora per l’isola della maga Alcina, certo non nuova ma rinvigorita dall’eccezionale lavoro sul gesto scenico. Nonostante l’insolita concessione all’opulenza barocca nelle fantasiose scene di Johannes Leiacker, il lavoro di sottrazione rimane la sua cifra registica più caratteristica e dà frutti prelibati: per il Ruggiero di muscolare baldanza della Ernman riserva un’acrobatica coreografia con contorno di boys per l’aria di congedo, intuisce più di un dubbio nella fedele Bradamante della brava Abrahamyan, mentre sceglie il pastello per le schermaglie amorose dei giovani e freschi Trümpy e Fuchs. In buca a dare il giusto colore, marcatamente crepuscolare, ci pensa Giovanni Antonini, che dirige con perizia e gusto i bravi strumentisti della Scintilla dando il giusto rilievo alle doti dei singoli.
Note: Nuovo allestimento dell’Opernhaus di Zurigo. Date rappresentazioni: 26, 31 gennaio, 2, 5, 7, 9, 16, 22, 25 febbraio 2014.
Interpreti: Cecilia Bartoli (Alcina), Malena Ernman (Ruggiero), Julie Fuchs (Morgana), Varduhi Abrahamyan (Bradamante), Fabio Trümpy (Oronte), Erik Anstine (Melisso), Silvia Fenz (Cupido)
Regia: Christof Loy
Scene: Johannes Leiacker
Costumi: Ursula Renzenbrink
Coreografo: Thomas Wilhelm
Orchestra: Orchestra La Scintilla
Direttore: Giovanni Antonini
Luci: Bernd Purkrabek