Il Quartetto suona Contemporaneo
Il Paul Klee e il suono tecnologico per Firenze Suona Contemporanea
Recensione
classica
A Firenze Suona Contemporanea, nel cortile del Bargello, il Quartetto Paul Klee (Alessandro Fagiuoli, Stefano Antonello, Andrea Amendola, Luca Paccagnella) ha proposto un excursus in cui il genere e l’organico “nobile” per eccellenza effettua un’immersione nell’elettronica e elettroacustica, in bella dialettica tra la monocromia e i rigori connaturati alla scrittura quartettistica e le mobili frontiere del suono “ex machina”. “Natura morta con fiamme” (1991) è fra le prime prove di Fausto Romitelli all’Ircam di Parigi. In quest’intrico di linee fiammeggiante e talvolta violento ma sempre nitido, che si apre a magistrali rarefazioni, la scoperta del mezzo elettronico (l’originale è un nastro) sembra accendere lo straordinario potenziale fantastico di un compositore che ci ha lasciati troppo presto. Nel Secondo Quartetto di Andrea Cavallari (2013, prima esecuzione assoluta) siamo più vicini ad un concetto di elettroacustica come estensione sonora che valorizza una scrittura quartettistica di per sé motivata e accuratamente calibrata, mentre è di più vasta narratività e si nutre di suggestioni esterne il quartetto “Black Angels” di George Crumb (1970), con i suoi dichiarati riferimenti alla Guerra del Vietnam (Partenza – Assenza – Ritorno) e ad una problematica lotta fra bene e male che, nel suo fissarsi in simboli, si nutre di memorie (la demoniaca e guizzante seduzione del violino, un violoncello dolente, l’eco di antichissime sarabande, il Dies Irae) e suggestioni timbriche a base di plettri, percussioni, bicchieri intonati, in un equilibrio fra evidenza anche gestuale e speculazione caratteristico dell’autore di “Vox balaenae”. Esecuzione davvero avvincente e ottimo successo esteso al regista del suono Paolo Zavagna.
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