Dopo la tenebra della "Walkiria", arriva la serena luce del "Siegfried". La scena scura carica dei simboli dell’epos wagneriano si sbianca e si svuota come in un nuovo inizio. L’incessante movimento rotatorio delle prime due parti si ferma: non siamo più nel cielo degli dei, ma nello spazio immanente degli uomini. Lo spazio scenico è ancora una volta la tela sulla quale il “Gesamtkünstler” Freyer esercita la sua grande magia fatta di illusionismi di candore innocente e inesauribile estro figurativo. Se nella “ Walküre” dominava il segno grottesco, nel “Siegfried” la chiave è piuttosto la clownerie, che non è mai parodia: coerente con la sua visione antiretorica, Freyer spoglia l’eroe Siegfried di ogni eroismo, e lo mostra come un bambino che incespica e maramaldeggia brandendo la sua spada luminosa di un cavaliere Jedi da luna park di provincia. I fantocci, già presenti nelle prime due parti come doppi iconici di dei e eroi, qui si animano a marionette, dando corpo all’elemento magico (l’uccellino, il drago) con la semplicità di un gioco infantile. E visto attraverso gli occhi di un bimbo appare l’incontro dell’eroe con la femminilità di Brünnhilde, inaccessibile nella sua smisurata altezza.
In scena, un cast composito e convincente: Müller è un solido Siegfried, Eikötter un buon Mime privo dei soliti eccessi parodistici, Jesatko un pregevole Wanderer di gusto antiretorico, mentre Németh è una Brünnhilde poco incisiva. Dan Ettinger conferma l’eccellente lavoro sull’orchestra, ma, secondo atto a parte, un maggior contollo del suono gioverebbe all’equilibrio con la scena. Accoglienza festosa per tutti e sonore contestazioni per Freyer. E lui, bimbo quasi ottantanne con una scarpa gialla e una blu, risponde divertito con un buh al pubblico.
Note: Nuova produzione del Nationaltheater di Mannheim. Altre rappresentazioni: 9 e 23 dicembre 2012.
Interpreti: Judith Németh (Brünnhilde), Edna Prochnik (Erda), Antje Bitterlich (Waldvogel), Jürgen Müller (Siegfried), Uwe Eikötter (Mime), Jürgen Linn (Alberich), Sung-Heon Ha (Fafner), Thomas Jesatko (Wanderer)
Regia: Achim Freyer (coll. Sebastian Bauer e Tilman Hecker)
Scene: Achim Freyer (coll. Petra Weikert)
Costumi: Achim Freyer (coll. Petra Weikert)
Orchestra: Orchester des Nationaltheaters Mannheim
Direttore: Dan Ettinger
Luci: Achim Freyer e Sebastian Alphons