Combattimenti alle Terme
Giorgio Battistelli tra Orazi e Curiazi e Monteverdi
Recensione
classica
La luce tra tramonto e crepuscolo alle Terme di Caracalla è stupenda: uno spettacolo, qui, è bellezza diffusa prima di arrivare alla Palestra Orientale dove ci sono la musica e il teatro. L’Opera di Roma ha ripreso 7 anni dopo Ravello “Il combattimento di Tancredi e Clorinda” che Giorgio Battistelli ha delicatamente trasposto da Monteverdi con una strumentazione rispettosamente contemporanea, inserendo in particolare una slide guitar e un organetto hammond che fanno sembrare i rantoli di Clorinda qualcosa di David Lynch, qualcosa di un po’ torbido e sensuale, come effettivamente la scena del Tasso è.
La regia di Mario Martone porta dentro al galoppo il tenore Lorenzo Carola, cosa che il suo bell’effetto fa, e Cristina Zavalloni, singer versatile e internazionale, è abilissima sotto spadoni e cotta di maglia, tutta piccina a prender fendenti, e canta graziosamente. Roberto Abbondanza è il Testo, ovvero la narrazione di Tasso, che qui la regia veste di un saio con cilicio e croce, che fanno un po’ Frate Lorenzo, Romeo e Giulietta, con lame e con veleni di battaglia. Erasmo Gaudiomonte (che ha un nome molto pertinente, da personaggio di poema cavalleresco) dirigeva un ensemble dell'Orchestra del Teatro dell'Opera.
Prima, Antonio Caggiano e Gianluca Ruggeri sempre di Battistelli hanno interpretato tra sforzi ed espiri “Orazi e Curiazi”, dove il percussionista lotta e picchia tra i suoi strumenti e il percussionista astante, in una estenuante gara di assalti e sobbalzi, e spossati crolli.
Tra i presenti, i personaggi più opposti pur essi, come Bernardo Bertolucci eroico in lotta contro la sua malattia, e Bruno Vespa in lotta con l’abbronzatura.
Interpreti: Cristina Zavalloni, Roberto Abbondanza, Lorenzo Carola Antonio Caggiano, Gianluca Ruggeri
Regia: Mario Martone
Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera
Direttore: Erasmo Gaudiomonte
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