Una splendida Marescialla
Con Zubin Mehta sul podio, il Rosenkavalier apre il Maggio Musicale Fiorentino
Recensione
classica
Un accattivante Rosenkavalier ha aperto con moltissimo successo il 75° Maggio Musicale Fiorentino, facendo dimenticare per una sera i problemi del teatro alle prese con uno stato di crisi dichiarato. L’interesse principale stava nel meditato debutto in quest’opera del direttore principale del Teatro del Maggio Zubin Mehta, debutto curiosamente tardivo per un direttore di formazione e passioni viennesi come lui, e bisogna dire che, pur con qualche ispessimento, Mehta ha diretto da par suo, restituendo la grazia sontuosa della partitura, i guizzi dell’orchestra, l’alternarsi e fondersi di caratteri, fra commedia ed elegia, del capolavoro straussiano. Prendendo spunti tanto dal Settecento teresiano che dalla Vienna art-déco dell’epoca di composizione, Hans Schavernoch inquadra la vicenda in un gioco di specchi e di fondali che si chiude e si allarga su cieli e paesaggi incantati, assai bello nel luminoso finale. La regìa di Eike Gramss aggiunge poco, limitandosi ad amministrare con mestiere, ma non senza qualche offuscamento, un congegno scenico notoriamente difficilissimo com’è quello del Rosenkavalier. Nel cast, il punto di forza sta nella stupenda Marescialla di Angela Denoke, d fascino e delicatezza straordinaria nel tratteggiare vocalmente e scenicamente la gran dama e la donna, e il primo atto è tutto suo, mentre Kristinn Sigmundsson, Ochs, Caitlin Hulcup, Octavian, Sylvia Schwartz, Sophie, ci sono sembrati validi ed efficaci più scenicamente che vocalmente. Nel ricco stuolo dei cantanti spiccavano l’ottimo e simpatico Faninal di Eike Wilm Schulte, l’Annina di Anna Maria Chiuri e il cantante di Celso Abelo, ma, alla fine, non meno applausi all’orchestra, chiamata in palcoscenico con Mehta. Repliche, poche purtroppo, fino all’11 maggio.
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