Notte americana
Emanuele Arciuli e la Filarmonica di Torino negli Usa di oggi
Recensione
classica
Certo, all’inizio e alla fine per tenere dentro la gente ci sono anche il K319 e il K467 di Mozart, ma in questo programma disegnato con intelligenza sorniona dal direttore artistico Nicola Campogrande, Emanuele Arciuli arriva con il suo sorriso sornione e intelligente a spiegarci che sta per proporci innanzitutto un piccolo assaggio dalla favolosa collezione di variazioni che le sue amicizie americane hanno procurato alla sua tastiera intorno a “Round Midnight” di Thelonious Monk: così, ecco come il più americano dei pianisti italiani ci propone una finestra su come oggi si scrive musica contemporanea negli Stati Uniti; come scrivono, gli americani? scrivono bene! scrivono colto! scrivono roba emozionante, sofisticata e bella!
Dopo Rzewsky, Harbison e il sempre scintillante e sardonico Daugherty, ecco la prima esecuzione mondiale che Arciuli si è portato qui dal freddo Minnesota della sua amica compositrice Ann Millikan, su committenza dell’Orchestra Filarmonica di Torino: “Ballad Nocturne” ha sapore jazzistico velato, sognante, e si stende per tredici minuti sotto un chiaro di luna delicato, che rivela quanto Millikan sia vicina (come vicina per militanza è) alla sensibilità animistica dei nativiamericani. C’è spirit, in questo nocturne, che si può ascoltare sempre con Arciuli in un cd Innova, etichetta indipendente distribuita da Naxos.
Interpreti: pf Emanuele Arciuli
Orchestra: Orchestra Filarmonica di Torino
Direttore: Micha Hamel
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classica
A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln